Natale II Rusca, cenni biografici
Natale II – così chiamato nei libri storici, per distinguerlo da un suo antenato Natale I (1662-1737) e da uno dei suoi figli di nome Natale III – è nato nel 1810 alla Cassina d’Agno ed è morto a Buenos Aires nel 1880. È figlio di Angelo Secondo Rusca (1783-1850), notaio, residente alla Cassina d’Agno, e di Cecilia Vicari, di Agno.
La ricostruzione della sua biografia si fonda soprattutto, oltre che su alcune foto e appunti di Celestina Casas, sul quaderno di contabilità (1835-1865) tenuto da Natale II e conservato attualmente dal trisnipote John Noseda.
Tale quaderno si apre con appunti personali intitolati “Annotazioni chimiche e mediche ad uso di me”. Fra di esse ci sono diverse ricette per allestire dei purganti, dei balsami antisettici per usi molteplici come “ferite da arma da taglio o da arma da fuoco” e rimedi contro la peste. Annotazioni che evidentemente Natale II si premunì di portare con sé in Argentina. Poi ci sono annotazioni dettagliate di contabilità, riguardanti sia questioni professionali, sia piccole spese domestiche, prestiti ecc. per un totale di circa 3’000 voci in spagnolo (nel periodo di residenza a Buenos Aires) e poi in italiano per il resto.
Nel XIX secolo la difficile situazione economica di gran parte dell’Europa e, in particolare, del Canton Ticino originò un vasto fenomeno migratorio, come verrà illustrato nel capitolo seguente. Uno dei paesi più ambiti era l’Argentina. Non sorprende quindi che questo mio trisnonno all’età di circa 25 anni cercò maggior fortuna in quella nazione, dove, oltre alla fortuna economica quale commerciante, trovò anche Celestina Casas di Minas (1819-1879), proveniente dall’Uruguay (Montevideo), figlia di Florenzo Casas e Prudenza Castros di Minas. Si sposarono il 26.IV.1847, e vissero fino al 1856 in Argentina, poi tornarono con i loro 6 figli alla Cassina d’Agno.
Natale II, oltre ad occuparsi della tenuta della Cassina e di altri terreni agricoli, che aveva affittato nelle vicinanze, lavorò come armatore con Giuseppe Pelagatta, un socio che stava a Genova. Erano anni di grande sviluppo economico per il capoluogo ligure. Furono costruite nuove ferrovie, come la Genova-Torino nel 1854, in seguito i varchi nelle Alpi (Frejus e Gottardo). I mercati dell’Europa centro-occidentale gravitavano sempre più verso il porto di Genova. Le grandi industrie navalmeccaniche Taylor e Prandi (poi Ansaldo) ed i cantieri Orlando vararono le prime navi a vapore.
In tutti questi anni Natale II abitò principalmente alla Cassina, ma alcuni anni li trascorse con la famiglia a Genova e qualche tempo anche a Buenos Aires, dove nacque nel 1859 Celestina. Nel 1861 nacque Fiorenzo alla Cassina e morì nel 1863 a Genova. L’anno dopo nacque a Genova un altro figlio – chiamato anche lui Fiorenzo – che morì nel 1865 alla Cassina d’Agno. Nella foto seguente – scattata nel 1866 a Genova – appare la famiglia al completo (gli ultimi due figli erano deceduti). Due o tre anni dopo, Natale III viene inviato a Sion per gli studi liceali (continuerà poi l’Università a Torino) mentre i suoi genitori ritornano a Buenos Aires, come testimoniato dalla seguente foto che li ritrae circa nel 1870 insieme a qualche figlio (i tre vestiti in modo elegante sul lato sinistro) e forse Celestina (la bambina a destra) con dei bambini poveri che evidentemente i coniugi Rusca aiutavano. Alcuni dei loro figli restarono in Argentina: Corinna che morirà nel 1897 a Rosario, Angelo che si sposerà nel 1881 a Buenos Aires e Tullio che si sposerà nel 1886 a Buenos Aires, come si vedrà più avanti. Cecilia sposerà Pietro Albisetti nel 1880 e con lui si trasferirà a Buenos Aires, per poi tornare a Lugano nel 1901, vedova e con 5 figli (sul loro matrimonio, vedi più avanti il racconto di Franco de Marchi, suo bisnipote). Natale II & Celestina fecero ritorno a Genova e in Ticino, dove Natale II dal 1877 al 1880 è deputato al parlamento cantonale (Gran Consiglio). Entrambi terminarono la loro vita alla Cassina d’Agno, come indicato sulle colonne che sostengono i due busti che si trovano nella tomba Rusca nel cimitero di Agno.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.