Fondata nel 1996, l'Università della Svizzera italiana (USI) è stata a lungo prima di tutto una riflessione collettiva su come dotare la Svizzera italiana di un centro di studi di livello superiore. Già nel 1844, il progetto di Stefano Franscini per un'accademia venne approvato dal Gran Consiglio, ma non realizzato a causa di difficoltà finanziarie. Durante il Novecento, molte furono discussioni sull'argomento. Ci fu chi promoveva una Scuola Superiore di cultura italiana, chi una Scuola Superiore della Svizzera italiana, chi un Istituto di Cultura della Svizzera italiana.
Una data importante fu il 1985, quando il Centro Universitario della Svizzera italiana (CUSI) fu approvato dal Gran Consiglio. Il voto popolare lo respinse l'anno successivo. Meno di un decennio dopo, nel 1992, l'architetto Mario Botta, fortemente sostenuto dal Consigliere di stato Giuseppe Buffi, progettò un'Accademia di architettura, mentre nel 1993 il Municipio di Lugano diede mandato a Mauro Baranzini, Sergio Cigada e Lanfranco Senn di preparare un progetto dettagliato per l'istituzione di due Facoltà a Lugano: Economia e Scienze della comunicazione.
Nell'ottobre del 1995 il Gran Consiglio approvò la legge sulla costituzione dell'Università della Svizzera italiana con le due facoltà luganesi e l'Accademia di architettura a Mendrisio. Il 21 ottobre del 1996 cominciarono le lezioni.
Le teche della RSI documentano il lungo dibattito che precedette la nascita dell'USI. In questo dossier, nel corso del 2017, pubblicheremo una ricca selezione di questi documenti utili a ricostruire un dibattito spesso molto vivace.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.