Nel 1938 la poetessa svizzero-argentina Alfonsina Storni si tolse la vita gettandosi in mare. Dalla sua morte tragica nacque un mito tra i più affascinanti della letteratura di lingua spagnola.
Insegnante, attrice, giornalista, ragazza madre e scrittrice, coi suoi versi sciolse il cemento della Buenos Aires del XX secolo e sfidò tutti i pregiudizi.
Chi legge l'opera di Alfonsina Carolina Storni, vi ritrova i caratteri della donna che sta dietro la poesia: una donna di inizio secolo che scrive con voce femminile e potente, sensuale, passionale e cerebrale ad un tempo, contraddittoria e spirituale.
Una donna fragile e forte, che emerge nei momenti chiave della sua storia, senza eccedere, né nascondersi del tutto. Un'artista minuta che si fece lupa quando si trattava di difendere la sua prole e che seppe corteggiare la letteratura parlando di ciò che molti, nella sua epoca, ritenevano indecente.
Nel 1907 Alfonsina si unì come attrice a una compagnia, percorrendo durante un anno tutto il paese. Due anni dopo decise però di abbandonare il palcoscenico, per seguire una formazione di insegnante nella Escuela Normal Mixta di Coronda (Santa Fe), dove si diplomò nel 1911.
In quel periodo Alfonsina incontrò il padre di suo figlio, di cui non rivelerà mai il nome. Nel 1912 si trasferì, sola, nubile e appena diciannovenne, a Buenos Aires, per dare alla luce Alejandro Alfonso, nato il 21 aprile del 1912.
L'apparizione di Alfonsina nel panorama letterario latino-americano avvenne contemporaneamente a quello di altre donne, quali Gabriella Mistral e Juana de Ibarbourou. Tutte dovettero farsi strada in un mondo fino ad allora completamente maschile.
La traiettoria letteraria di Alfonsina la condusse dal romanticismo degli esordi a esiti poetici prossimi alle avanguardie artistiche dell'epoca, venati di un intimismo tutto moderno. La sua poesia spazia dalla sottomissione all'ira, ma sempre con aria di sfida, in un ritmo che si erge e sprofonda, così come si erse e sprofondò la sua vita.
Il 20 maggio del 1935 la poetessa fu operata per un tumore al seno. La malattia però non si arrestò. Cinque mesi dopo, il 25 ottobre, si gettò in mare da una scogliera presso la spiaggia La Perla, sul Mar de la Plata. Alcuni giorni prima aveva inviato al quotidiano La Nación il suo ultimo poema.
[Testo estratto da «Alfonsina, una donna coraggiosa» pubblicato nel sito web di Swissinfo.]
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