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Il Palazzo Camuzzi di Montagnola

1860
Jean Olaniszyn

Il Palazzo Camuzzi di Montagnola

Una caratteristica di Montagnola è la casa che l’architetto ticinese Agostino Camuzzi (Sorisole 1808-1870 Montagnola), attivo a San Pietroburgo dal 1828 al 1854, fece costruire negli anni 1845-1848, ossia nei tre anni di sospensione della sua attività nella capitale russa, con profusione di dettagli che ricordano il suo periodo pietroburghese.

L’ultima discendente diretta che l’abitò fu la sua pronipote Rosetta Camuzzi, dottoressa in medicina dentaria, morta nel 1991.

La notorietà del Palazzo Camuzzi ha varcato i confini nazionali e continentali per aver ospitato il poeta-pittore, scrittore, Premio Nobel, Hermann Hesse che qui visse durante dodici anni, dal 1919 al 1931 e scrisse le sue opere principali, tra le quali: “L’ultima estate di Klingsor”, 1920; “Siddharta”, 1922; “Il lupo della steppa”, 1927; “Narciso e Boccadoro”, 1930.

La “colombera” della Casa Camuzzi (Torre Camuzzi) è attualmente la sede del Museo Hermann Hesse fondato nel 1997 dall’artista-editore Jean Olaniszyn.

Nel 1996 è stato pubblicato, a cura di Jean Olaniszyn, un libro importante sulla storia del Palazzo Camuzzi e del vissuto di Hermann Hesse: “Il Palazzo di Klingsor. Casa Camuzzi a Montagnola”, con testi di Cesare De Seta, Michel Tournier, Volker Michels, Christian Immo Schneider, Horst Homburg, Giuseppe Curonici, Amleto Pedroli, Heiner Hesse, Jean Olaniszyn, Ambrogio Pellegrini, A. Mario Redaelli e vari testi di Hermann Hesse. Edizioni Baladrüm/ELR, Ascona-Lispia 1996.

Cenno orientativo sulla Famiglia Camuzzi di Montagnola

La storia della famiglia Camuzzi della Collina d’Oro è conosciuta grazie alla meticolosa e capillare indagine archivistica di A. Mario Redaelli, Pia Todorovic Redaelli e Ekaterina Anisimova (ricercatrice presso l’Archivio storico russo di San Pietroburgo), confluita nell’opera “Agostino Camuzzi, architetto a San Pietroburgo, 1828-1854” a cura di Jean Olaniszyn per le Edizioni ELR (oggi dirette dal giovane Yanik Menegazzo Marcolli, con sede principale a Losone e con rappresentanze a Parigi e San Pietroburgo).

La storia dei Camuzzi di Montagnola ha inizio il 20 aprile del 1624 quando con atto notarile avvenne la permuta di beni tra Ottavio Camuzzi e figli, di Lugano, e Sebastiano Gorini, pure di Lugano. I Camuzzi cedono al Gorini i beni ch’essi posseggono a Cagno d’Uggiate (Stato di Milano), il Gorini cede ai Camuzzi i suoi beni di Montagnola.

Nel corso dei secoli XVII e XVIII la famiglia è stata illustrata da eccellenti stuccatori. Della loro opera nel Luganese se ne sono occupati Ivano Proserpi e Edoardo Agustoni. Nel Bergamasco le ricerche sono state condotte da Graziella Colmuto e da Paolo Mazzariol.

Capostipite del ramo bergamasco degli stuccatori Camuzzi è Muzio, già noto per le sue opere nel Luganese, battezzato nel suo paese natio, ossia nella parrocchiale di Sant’Abbondio di Gentilino e Montagnola, il 26 ottobre 1717, sposatosi nella stessa chiesa il 16 febbraio 1744 con Domenica Antonia figlia di Erasmo Somazzi di Montagnola, morto il 14 novembre 1777 “in domo propria” e sepolto nella suddetta chiesa.

Dal matrimonio Camuzzi-Somazzi nacquero 13 figli, tutti battezzati nella stessa chiesa di Sant’Abbondio, tra i quali Matteo, portato al fonte il 22 novembre 1759, sposatosi a Sorisole (Bergamo) con Giovanna Aguti, donde, nel 1808, il futuro architetto Agostino, attivo a San Pietroburgo dal 1828 al 1854, colui che diede alla casa di Montagnola l’aspetto che ancor oggi conserva.

Agostino Camuzzi, architetto imperiale a San Pietroburgo dal 1828 al 1854

Agostino figlio di Matteo Camuzzi e di Giovannina Aguti nasce il 28 agosto 1808 a Sorisole (Bergamo) da genitori patrizi di Lugano e Montagnola. Nel 1816, a otto anni, rimane orfano. All’età di 12 anni si reca con altri compagni a Torino, prima come garzone muratore, poi quale assistente. Rimane a Torino fino a 19 anni quando, su consiglio di Tomaso Adamini di Bigogno, decide di partire per San Pietroburgo dove arriva nel 1828 accolto come un fratello da Leone Adamini che gli procura immediatamente un impiego come aiuto architetto alla costruzione del Teatro Alessandro.

Nel 1834 comincia a lavorare per proprio conto e nel 1836 sposa Maria Rey, figlia di un ufficiale napoleonico: con lei ebbe nove figli, dei quali, quattro, nati a San Pietroburgo negli anni 1842 e 1844 sono morti in tenera età. L’importante colonia della Collina d’Oro: Adamini, Camuzzi, Berra, Lucchini, diede in quel tempo un cospicuo contributo all’edilizia pietroburghese.

L’attività di Agostino Camuzzi è in parte descritta anche nell’elenco riportato sul Foglio di servizio datato 30 giugno 1852, intestato all’Architetto anziano presso il Ministero degli Affari Esteri, segretario governativo Camuzzi.

A San Pietroburgo l’architetto Agostino Camuzzi, oltre ad occuparsi di lavori pubblici, ha lavorato anche per una committenza privata importante, si citano: le case del Conte Borch, la dacia del Generale Conte Sergej Lanskoj, la casa del commerciante Egor D. Slavnij, la casa del Consigliere di Corte Andrej J. Kacka, il Palazzo dell’Assemblea dei nobili a Novgorod, l’ospedale feudale di Krasnoe Selo, l’Istituto per orfanelli a Gatcina, il Bagno turco nel parco di Carskoe Selo, progettato dall’architetto ticinese Ippolito Monighetti , i lavori nella tenuta imperiale di Strelna, dal 1847 al 1851.

Agostino torna in patria una prima volta nel 1843, per quattro mesi, poi per un periodo lungo tre anni, dal 1845 al 1848, dove si occupa della progettazione e costruzione del Palazzo Camuzzi con profusione di dettagli che ricordano il suo periodo pietroburghese. Dal 1849 al 1854 è di nuovo attivo a San Pietroburgo

Nell’ottobre del 1854, Agostino Camuzzi, architetto presso il Ministero degli Affari Esteri di San Pietroburgo, dopo una quasi trentennale carriera al servizio della Corte degli Zar, lascia la città sulla Neva con la famiglia per tornare in patria e dopo 27 giorni di viaggio seguendo l’itinerario San Pietroburgo-Varsavia-Breslavia-Dresda-Francoforte-Basilea-Lucerna, il 29 ottobre 1854, arriva a Montagnola.

Agostino con la sua famiglia si accomodò quindi nella residenza che aveva fatto ampliare nel corso dei suoi precedenti soggiorni, il famoso Palazzo Camuzzi, celebre anche per aver ospitato illustri personaggi, fra i quali: Franz Liszt, Ferdinando Fontana, Alexandr Benois, Igor Stravinsky, Peter Weiss, Gunter Böhmer, Miguel Serrano, Hans Purrmann, e soprattutto il poeta-pittore, Premio Nobel, Hermann Hesse.

Agostino Camuzzi, dal 1860 fino alla sua morte, fu deputato del Gran Consiglio e partecipò al primo progetto della ferrovia del San Gottardo.

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Immagine:

Il Palazzo Camuzzi visto dal parco, dipinto di Agostino Camuzzi (c. 1860). Immagine tratta dall’album “Storia del Palazzo Camuzzi di Montagnola”, a cura di Jean Olaniszyn, Edizioni ELR, Torre Camuzzi, Montagnola, 1998.

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Jean Olaniszyn
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7 maggio 2023
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