La facciata della cattedrale di Lugano
La facciata della cattedrale di Lugano
Don Isidoro Marcionetti è l’autore del testo sul quale si basa questo servizio di Enrica Roffi andato in onda il 9 aprile 1971 nel programma televisivo «Situazioni e testimonianze». L’autore descrive la facciata rinascimentale della cattedrale di San Lorenzo: costruita nel 1517 vi sono rappresentate le più importanti figure del cristianesimo come i profeti biblici, i re d’Israele, i quattro evangelisti, i santi e i dottori della Chiesa.
Situata su un’ampia terrazza con balaustra e raggiungibile dalle strade che scendono dalla stazione delle FFS, la Cattedrale di S. Lorenzo fu edificata su una preesistente chiesa romanica e fu ampliata nei sec. XVIII e XIV.
Nel 1500 fu dotata di una nuova facciata (quella tuttora esistente) e nei secoli XVII e XVIII furono aggiunte le cappelle laterali.
La facciata del 1517 è di forma rinascimentale a due ordini di lesene, ornate da tre portali attorniati da formelle con rilievi rappresentanti Salomone, Davide e i Quattro Evangelisti.
Nella parte superiore, sopra un fregio decorato da medaglioni con Profeti e Sibille, si apre al centro il rosone. Il campanile, staccato dal corpo dell’edificio, è in stile romanico ed è sormontato da un tempietto ottagonale.
L’interno dell’edificio è a tre navate con coro poligonale, le volte sono segnate da costoloni. Gli affreschi sulla parete ovest sono del sec. XIII, quelli sui pilastri della navata dei sec. XIV-XV.
Tra le cappelle riccamente decorate da marmi e bronzi la seconda a sud ha un sontuoso altare con la pala di G. B. Carlone, sulle pareti statue rococo raffiguranti le Virtù.
I fonti battesimali nella cappella opposta al coro sono del sec. XVI così come il tabernacolo.
Nel presbiterio gli affreschi a soggetto illusionista sono dei fratelli Torricelli. In fondo alla navata destra il fonte battesimale e del 1430 e il frontale d’organo in legno dorato e del sec. XVI.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.