Stucchi nel Ticino: Carona
Stucchi nel Ticino: Carona
L’intero territorio ticinese, sia che si percorrano i tornanti che si inerpicano attraverso le valli o che si segua il profilo dei laghi, offre un panorama ricchissimo di chiese e palazzi meravigliosamente adorni di decorazioni in stucco. A partire dal XVI secolo infatti, schiere di artisti si resero responsabili della realizzazione di sontuosi apparati per nobilitare, con una tecnica antica, le cattedrali, gli oratori, le parrocchiali e gli edifici civili della propria terra, praticandola e padroneggiandola al punto da divenire veri e propri specialisti, chiamati a lavorare nei paesi di tutta Europa.
La loro abilità tecnica, le loro capacità organizzative e il loro lessico iconografico li rendevano dei professionisti richiesti in tutta Europa, dai principi e regnanti fino alle piccole committenze locali. Durante la forzata pausa invernale, questi artisti, legati principalmente a un’emigrazione di tipo stagionale, facevano ritorno al paese d’origine, dove si impegnavano ad abbellire la propria dimora o gli edifici sacri della propria regione.
All’inizio del 1975, per il programma televisivo «Situazioni e testimonianze», Eros Bellinelli affidò allo storico dell’arte Piero Bianconi il compito di realizzare sei servizi televisivi dedicati all’arte dello stucco in Ticino: «Stucchi in Ticino». Bianconi fu affiancato dal regista Paul Lehner.
Questa prima puntata andò in onda il 7 marzo 1975. È dedicata alla scoperta degli stucchi barocchi nelle abitazioni del paese di Carona e nella Chiesa di Santa Maria d’Ongero.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.