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Tullio agricoltore

Famiglia Rusca

Con una serie d’acquisti di terreni ed edifici, egli migliora ed amplia la zona agricola della Cassina; inizia ad occuparsi d’agricoltura, producendo il vino pregiato del Vivaio e Frutteto Cassina d’Agno (nella foto si vede l’etichetta delle bottiglie) ed allevando animali vari tra i quali anche delle mucche.

Si ha traccia di numerosi premi e riconoscimenti ricevuti per il lavoro svolto al Vivaio e Frutteto: all’Esposizione Cantonale di Lugano del novembre 1901, Tullio riceve il Diploma di primo grado per le sue Galline Faraone. Nel 1903, è presente alla Prima Esposizione Cantonale di agricoltura e selvicoltura tenutasi a Bellinzona, dove si celebra anche il primo centenario dell’autonomia ticinese. Alla Mostra- Fiera Malcantonese d’Agricoltura tenutasi a Caslano l’8 ed il 9 ottobre 1932, gli viene conferito il Diploma di 1° grado con gran medaglia d’oro per l’Agricoltura. Alla Mostra Malcantonese di Novaggio, il 16 settembre 1934, riceve il Diploma d’Onore. All’Esposizione Cantonale del 21-30 settembre 1934, il suo Vino Rosso è diplomato con medaglia di bronzo e la sua grappa con la medaglia d’oro. Di lui è pure noto l’“insetticida elettrico” (ossia una gabbietta di filo di rame con una lampada al centro da mettere nei vigneti di notte con, sotto la gabbietta, un secchio d’acqua per fare annegare gli insetti che fossero sopravvissuti), descritto e decantato ne L’Agricoltore Ticinese del 15 ottobre 1933, che peraltro afferma:

“Il sig. ing. Rusca è un veterano dell’agricoltura ticinese, il quale non manca mai a nessuna manifestazione che si svolga a vantaggio dell’agricoltura, e qui ha uno stand dei più ammirevoli, sia per la scelta dei prodotti che pel senso estetico col quale è disposto. Lo stand presenta un grande assortimento di ortaggi, di frutta e di uve ed è dominato dal motto: Ritorniamo alla terra! che il sig. ing. Tullio Rusca ha fatto suo da moltissimi anni, e che non addita solo agli altri, ma che segue personalmente giorno per giorno in quanto non abbandona mai la splendida sua tenuta che tiene sopra Agno”. L’articolo prosegue parlando delle piante di uva Chasselas, delle zucche-spugna (dal ricco tessuto spugnoso che può tenere il posto delle spugne vere e proprie) e riferisce il fatto che Tullio presenta la BATATA, ossia le patate dolci tipiche del Sud-America.

L’Agricoltore Ticinese del 15 settembre 1937 descrive un “importante esperimento viticolo del Sig. Ing. Tullio Rusca alla Cascina d’Agno” ed inizia per lodarlo con le seguenti parole: “Il sig. Ing. Tullio Rusca, uno dei nostri più appassionati e intelligenti agricoltori, ha compiuto nell’annata viticola corrente un esperimento, in grande stile, degno di ogni encomio, e che merita di essere portato a conoscenza dei nostri agricoltori.” In sostanza, il nostro avo aveva adottato due tipi differenti di trattamenti a due appezzamenti di vigneto: al primo aveva continuato ad applicare i trattamenti liquidi (ossia irrorazioni di prodotti vari con acqua celeste) mentre all’altro si era attenuto a soli “polverulenti” (solforazione con zolfo e polvere Caffaro): “non vi era nessuna differenza. Uva sanissima e bellissima” in ambo gli appezzamenti, quindi aveva provato che si poteva fare una notevole economia d’acqua.

Alla Cassina, egli istalla nel 1930 anche una vasca di trote che, più tardi susciterà della gelosia visto che, con un “atto vandalico”, “64 trotelle di circa mezzo chilo” furono asfissiate con un preparato al cloro come riporta il Corriere del Ticino del 5 ottobre 1933.

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Famiglia Rusca
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24 aprile 2023
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