Tullio inventore
Alla Cassina, accanto allo Studio e alla sua bella biblioteca, Tullio aveva allestito il Laboratorio, ossia un antro le cui finestre erano rese opache in modo da proteggersi da sguardi indiscreti, dove si trovavano attrezzi e macchinari vari fra cui un microscopio, una pompa per il vuoto, saldatrici, ampolle e pipette, una collezione impressionante d’alcolometri, una rastrelliera con alcuni fucili, un bancone grezzo di lavoro, bucato e forato con una morsa, una bella incudine, lampadine, fili di rame, ruote di bicicletta, insomma “di tutto e di più”. Quando riceveva suo fratello Natale in visita, si chiudevano per ore nel Laboratorio, dove assieme si trullavano, svagando a provare esperimenti vari ed inventare cose bislacche ed astruse.
Egli è chiaramente intraprendente, curioso ed aperto alle novità: nel 1909 lo troviamo a Zurigo, dove a bordo di un pallone aerostatico sembra aver partecipato alla corsa aerea Gordon-Bennet che si svolge a Dübendorf dall’1 al 3 ottobre. Oltre a tutto ciò, si cimenta in varie invenzioni. Una di quelle di cui abbiamo traccia è la “bicicletta lacustre”, come lui la chiama e della quale riproduco il progetto da lui allestito e la foto della sua inaugurazione.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.