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Tullio Rusca

Famiglia Rusca

Tullio (1857-1939) nasce e muore alla Cassina d’Agno. Nel 1881 ottiene la laurea in ingegneria civile all’Università di Torino. Successivamente parte per l’Argentina dove vi trascorre quindici anni della sua vita. Nel 1886 a Buenos Aires sposa Adela Peirano (1864-1929) con cui ha quattro figli. Un quinto nasce nel 1899 al loro ritorno in Svizzera e, con grande spirito patriottico, lo chiamano Elvezio.

Prima d’esiliarsi in Argentina, Tullio aveva militato nel partito conservatore. In quest’ambito aveva partecipato alle lotte politiche e, addirittura, come scrive lui stesso al partito, “sotto la Guida del compianto Avv. Carlo Conti, coll’arma in pugno, a Tesserete, aveva intralciato il passo alle schiere radicali che dovevano traslarsi alla capitale per rovesciarne violentemente il Governo Conservatore”. Va ricordato che nel XIX secolo, fino al 1890, liberali e conservatori si scontrarono in alcune occasioni anche violentemente. Quando nel 1870 il partito Conservatore riconquistò il potere, la tensione crebbe tanto da giungere a una sparatoria fra liberali e conservatori il 22 ottobre 1876, alle terme di Stabio, nella quale rimasero uccisi tre liberali e un conservatore. Altro atto violento evvenne nel 1890 quando il liberali presero d’assalto il palazzo del governo, uccidendo un giovane deputato conservatore.

Negli anni del suo soggiorno a Buenos Aires egli lavora soprattutto per i governi dell’Argentina, dell’Uruguay e del Paraguay nella progettazione e nella costruzione della rete ferroviaria. Come lo provano il suo casco coloniale e la pelle dell’alligatore ancora in possesso dei discendenti, in quest’ambito s’inoltrò nella foresta vergine a capo di spedizioni varie per costruire la ferrovia e, secondo alcune storie di famiglia, dovette pure usare la sua pistola per rendere giustizia dopo un fatto di sangue tra due operai.

Molto affiatato con il fratello Angelo, conosce anche i Soldati emigrati in Argentina. Collabora in progetti edili e si occupa pure di agricoltura, attività che svolge anche dopo il suo ritorno alla Cassina d’Agno. Ciò lo ispira nella scelta del motto “ritorniamo alla terra”.Tullio, sua moglie, i loro discendenti e la sorella di Tullio, Celestina (1859- 1926) che nasce a Buenos Aires e muore a Lugano, sono sepolti nel cimitero di Agno, con busti commemorativi di Natale II e sua moglie Celestina Casas.

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Famiglia Rusca
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19 aprile 2023
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