La famiglia Soldati di Neggio
Tra la famiglia Rusca della Cassina e quella dei Soldati di Neggio c’è non solo il legame di parentela (di cui parlerò qui sotto), ma anche una stretta amicizia, soprattutto fra Agostino (avvocato e giudice federale) e Natale III. Si può ricordare anche la collaborazione fra i due rispettivi fratelli minori: Giuseppe Soldati (1864-1913) e Tullio Rusca (1857- 1939) nella realizzazione della ferrovia Lugano-Ponte Tresa, inaugurata nel 1912. Entrambi emigrarono in Argentina dove si sposarono per poi ritornare in patria.
C’è anche un interessante parallelismo: la Cassina e Neggio sono due località adiacenti, in entrambe le famiglie ci sono illustri avvocati e in sintonia nell’impegno politico, giornalistico e bancario, come si è già fatto notare in precedenza nei cenni biografici su Natale III, ma an-che personaggi intraprendenti che tentarono la fortuna (e la fecero) in Argentina. Tornati in patria collaborarono in progetti importanti come la ferrovia Lugano-Ponte Tresa (Giuseppe e Tullio). Inoltre, in entrambe le famiglie è sorto un ramo di discendenti che sono rimasti in Argentina e che, per la loro capacità lavorativa e intraprendenza, hanno ottenuto una notevole posizione sociale: fra i Rusca mi riferisco soprattutto alla discendenza di Celeste Rusca (1889- 1984) & Hugo Bagnardi (1883-1967).
Il legame di parentela a seguito del matrimonio celebrato nel 1853 fra Antonio Soldati (1828-1883), medico e deputato in Gran Consiglio, e Giulia Rusca (1833-1898), figlia di Domenico, fratello di Angelo Secondo, il quale era padre di Natale II. Antonio Soldati & Giulia Rusca ebbero ben 13 figli, fra i quali il già menzionato Agostino (1857-1938), che è il maggiore dei maschi, Silvio (1862-1923), medico, che fu il primo dei Soldati ad emigrare in Argentina nel 1887, Giuseppe (1864-1913) che raggiunse il fratello a Buenos Aires nel 1888, Pio (1871-1935) che raggiunse i due fratelli poco dopo il fratello Giuseppe. Quest’ultimo fu promotore dell’industria chimica e specialmente di quella farmaceutica dell’Argentina con l’azienda “Drogheria Suizo-argentina”. Silvio, Giuseppe e Pio si sposarono a Buenos Aires ed ebbero numerosi figli, motivo per cui il ramo argentino dei Soldati è più numeroso di quello dei Rusca. Il figlio di Pio, Francesco Soldati (1908-1979), che purtroppo morì in un attentato da parte dei Montoneros (guerriglieri di estrema sinistra), portò l’azienda paterna ad una notevole prosperità.Un capitolo a parte merita l’iniziativa di Giuseppe Soldati nella costruzione di un nuovo quartiere di Buenos Aires, inaugurato nel 1908, che oggi conta ben 114’000 abitanti, chiamato da lui “Villa Lugano” e un altro, di dimensioni un po’ minori, chiamato “Villa Soldati”, iniziativa raccontata in varie pubblicazioni fra cui Gian Paolo Minelli, Buenos Aires, Argentina. Villa Lugano, Edizioni Corriere del Ticino, Lugano 2009 e M. Daguerre, La costruzione di un mito. Ticinesi d’Argentina: committenza e architettura 1850-1940, Edizioni Accademia di architettura della Svizzera italiana, Mendrisio 1998. La sua visione imprenditoriale lo portò ad acquistare quel terreno, che allora era campagna e valeva molto poco, per poi urbanizzarlo e venderlo a lotti. Ottenne inoltre non solo che la linea ferroviaria passasse per quel quartiere ma anche, finanziandola personalmente, a far costruire una stazione deltreno nel centro del quartiere. L’antica stazione si è conservata come cimelio storico. Giuseppe, tornato in patria seppe far buon uso delle sue ricchezze a beneficio della comunità di Neggio e di tutto il Malcantone. Oltre al suo contributo per la ferrovia Lugano-Ponte Tresa, si assume la metà della spesa per la costruzione della strada che da Magliaso sale a Neggio. Con un suo generoso lascito, incrementato dai suoi fratelli, è sorta la fondazione Giuseppe Soldati, soprattutto a favore della gioventù malcantonese con sede nella sua villa a Neggio. Così come fra i discendenti dei Rusca della Cassina d’Agno ci sono personaggi di grande rilievo, come l’avv. John Noseda (1948-) e l’imprenditore Silvio Tarchini (1944-), anche fra i Soldati di Neggio non mancano personalità di spicco come l’avv. Fabio Soldati (1957-), dal 2010 presidente della fondazione per il Corriere del Ticino, ruolo svolto prima per più di mezzo secolo da Matilde Bonetti-Soldati (1930-2020), la quale era sorella di Silvio Soldati (1931-) padre di Fabio; cfr. il volume di Mario Agliati, La storia del “Corriere del Ticino”, Muzzano, Edizioni San Giorgio, 2003, con un’amplia genealogia della famiglia Soldati.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.