La tragica avventura russa di Michele Raggi e Angelika Kauffmann
Michele, agronomo di Morcote, e Angelika Kauffmann si erano conosciuti fra Morcote e Melide. Si sono sposati il 2.IX.1878 e gestivano l’hotel Morcote, chiamato poi Schweizerhof e oggi Ristorante Torre. Michele Raggi, fino alla partenza per il Caucaso (intorno al 1895), oltre che della municipalità di Morcote, si è anche occupato di bachi da seta, di cui aveva la rappresentanza, e di piscicoltura (notizie tratte dal libro di Clelia M. Fedele, In riva al lago, Armando Dadò Editore, Locarno 2020).
Lui fondò nel 1896 la colonia italo- svizzera di san Nicola, fiorente azienda agricola attiva nel Caucaso, nel sud della Russia. Sarà uno degli ottomila svizzeri che scapperanno dalla Russia dopo la rivoluzione bolscevica dell’Ottobre del 1917. Critico nei confronti del regime zarista e inizialmente favorevole a quella rivoluzione, Michele Raggi fuggirà di fronte al radicalismo, il caos e la violenza, che si abbatteranno anche sulla colonia svizzera. Morirà pochi giorni dopo aver portato in salvo la famiglia a Morcote. La moglie Angelika, dopo qualche mese, si è trasferita dal cognato Natale Rusca, che nel 1919 (poco prima del suo ritorno dalla Russia) era rimasto vedovo. In tal modo lei non rimase sola ed aiutò il cognato a portare avanti la famiglia: il figlio Mario e la figlia minore Bona di 17 anni. Da allora, in casa Rusca, lei fu “la zia Angelika” molto apprezzata e amata.
Tutte le informazioni raccolte sul tragico periodo della Rivoluzione e sulla loro fuga sono state scritte da Michele Raggi segretamente su fogliettini che nascondeva nel suo bastone da passeggio. Solo dopo vari anni sono stati scoperti, e poi trascritti e pubblicati dall’omonimo pronipote Michele Raggi nel libro “Fuga dalla Russia– Diario 1918-1919”. Con sua moglie Renata, nata Scala, ha intrapreso un viaggio che li portò a trovare quel che rimane di un’esperienza florida e illuminata della storia di famiglia. Da quel libro è stato tratto nel 2018 un “docu-fiction”, nel quale si narra la fuga dalla Russia intrapresa da Michele Raggi con la moglie Angelika Kauffmann e i figli (e un altro gruppo di famiglie lombarde).
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.