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Angelo Tarchini, stimato uomo di legge e importante politico

Famiglia Rusca

Angelo Tarchini (1874-1941) nasce a Bellano sul Lago di Como. Suo padre Serafino, medico condotto e sua madre Virginia Malugani morirono entrambi nel 1881. Rimasto in tenera età orfano di entrambi i genitori Angelo fu accolto nel Seminario di S. Abbondio a Como, apprendendo le prime elementari nozioni di scuola. Ben presto fu in grado di seguire il Ginnasio. Nel 1887 arrivò a Lugano al Seminario San Carlo, nel quale frequenta la V ginnasio e il Liceo. D’intesa con il Vescovo, Mons. Molo, lascia il Seminario per iscriversi alla Facoltà di diritto dell’Università di Ginevra. Rapidamente conclude gli studi e, svolta la pratica legale, dal dicembre 1896 è ammesso al libero esercizio dell’avvocatura che esercita a Balerna.

Nel 1899 sposa Lucia Fortini-Vassalli. Da questa felice unione nacquero sette figli: Serafino, Marta (Nena), Virginia (Lilla), Giuseppina (Tina), Domenico (Mingo), Giancarlo, Settimio.

Angelo Tarchini svolse un’intensa attività politica nelle file dell’allora Partito Conservatore Democratico ticinese di cui fu Presidente dal 1911 fino alla morte, succedendo a Giuseppe Motta, eletto in Consiglio Federale. Fra le sue varie iniziative politiche si può ricordare specialmente il suo impegno in favore della collaborazione tra i Partiti. Deputato al Gran Consiglio Ticinese (1897- 1905, 1909-27, 1931-41) ne fu Presidente nel 1910 e nel 1939-40. Fu inoltre Consigliere Nazionale nel 1914-17, 1922-23, 1925-27, 1928-30, 1932-33, 1940-41. Per pochi mesi fu anche Consigliere di Stato (1927, dimissionario). Nella primavera del 1924 l’avv. Angelo Tarchini venne eletto sindaco di Balerna – che confesserà essere “la carica che più ho ambito” e che terrà, “venerato dagli amici e rispettato dagli avversari”, fino al decesso. Per incarico del Governo intraprese il riordino della legislazione ticinese prima con la pubblicazione del testo coordinato della Costituzione e poi con la redazione della Raccolta delle leggi usuali del Canton Ticino (otto volumi, 1931-40) nota come la “Raccolta Tarchini”.

Professionalmente fu attivo soprattutto nel campo penale. Facondo oratore ricoprì il ruolo di difensore in molti importanti processi. Ricordo il Processo Balmelli ed il Processo Bassanesi, per il volo su Milano dello stesso Giovanni Bassanesi (1905- 1947) con relativo volantinaggio antifascista. Nel collegio di difesa composto da avvocati ticinesi dei tre principali partiti rappresentati in Governo, vi era anche Vincent de Moro-Giaffieri (1878-1956) principe del foro parigino e conosciuto per la sua incredibile eloquenza che fu pure strenuo difensore dei diritti dell’uomo e figura di militante contro il fascismo e il nazismo. Angelo Tarchini difese due coimputati ticinesi (Martignoli e Cardis); rifacendosi alla dottrina italiana sottolineò la fondamentale differenza tra delitto e contravvenzione, dichiarando non applicabile al caso la parte generale del Codice penale federale e dunque escludendo la possibilità di condannare gli altri imputati per complicità.

La Corte penale federale, presieduta da Agostino Soldati, pronunciò una generale assoluzione degli imputati; solo Bassanesi fu condannato a quattro mesi di carcere già scontati, per infrazioni alla circolazione aerea. Il Consiglio federale tuttavia provvide a “correggere” la sentenza ed espulse dalla Confederazione Bassanesi, Tarchiani e Rosselli.

Nel corso degli studi – e della sua vita – Angelo Tarchini fu molto attivo in diverse associazioni studentesche e di laici cattolici: Lepontia, Lepontia Honoraria (da lui fondata nel 1915, assumendone la presidenza), Società Piana e Unione popolare cattolica ticinese da lui presieduta tra il 1899 e il 1908. Avvocato e notaio di fiducia per le Case della Svizzera, di lui don Guanella si valse per le questioni relative alla proprietà della Casa di Capolago e per aiutare don Francesco Donada, arciprete di Castel San Pietro. Fu apprezzato collaboratore di Mons. Aurelio Bacciarini, Amministratore apostolico di Lugano. Morì a seguito di malattia il 13 gennaio 1941.

“Non guardò mai alla sua persona ma, nella sua modestia, guardò al bene di tutti. Dotato d’animo mite ma fermo seppe imporsi nelle difficoltà e superarle” (Antonio Riva, 1941). È ricordato col suo nome nella Piazza principale di Balerna e con una stele dinnanzi alla Chiesa di Sant’Antonio a Balerna. Riposa nella tomba di famiglia (Fortini-Tarchini) nel Cimitero di Balerna.

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24 aprile 2023
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