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«¡No pasarán!» — ticinesi antifascisti in Spagna

22 gennaio 1976
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

La guerra civile spagnola, scatenata dal generale Francisco Franco il 18 luglio 1936, si protrasse sino al primo aprile del 1939, quando - occupata all'inizio dell'anno la Catalogna - iniziò la lunga dittatura franchista.

«Tra il 1936 e il 1938 partirono dalla Svizzera 815 volontari antifascisti (uno dei più forti contingenti in rapporto alla popolazione), 80 dei quali dal Ticino. Circa 170 morirono in combattimento e 375 furono perseguiti penalmente al loro ritorno in patria. Anche 15 dei volontari partiti dal Ticino caddero in Spagna e il loro sacrificio è ricordato da un monumento sul Monte Ceneri, inaugurato nel 1978» - si legge in un documento della Fondazione Pellegrini Canevascini.

«Nel 1939 i combattenti rientrati in Svizzera fondarono la comunità d'interessi degli ex volontari di S., che, dopo la vittoria di Franco, si occupò di informare l'opinione pubblica sulla natura della dittatura franchista, di fornire assistenza umanitaria ai numerosi rifugiati spagnoli e di difendere gli interessi dei propri membri, in particolare per ottenerne una riabilitazione (ottenuta solo nel 2009)» - scrive Rudolf Bolzern nel Dizionario storico della Svizzera.

Questo documentario di Werner Weick intitolato ¡No pasarán! andò in onda il 22 gennaio 1976 nella trasmissione «Reporter». È la cronaca della partenza, delle battaglie e del ritorno in patria dei circa 80 volontari antifascisti ticinesi accorsi in Spagna, attraverso le testimonianze di sette sopravvissuti (Elio Canevascini, Romeo Nesa, Eolo Moranzoni, Antonio Canonica, Vinicio Salati, Stefano Marci e Aldo Lonati) e attraverso filmati d'epoca sul conflitto e sui giornali ticinesi del tempo.

A pagina 13 del settimanale «Teleradio 7» del 17 gennaio 1976 si leggeva la presentazione del documentario di Werner Weick

In questa edizione di Reporter verrà diffuso un numero unico di Werner Weick dal titolo «No pasaran!» Cronaca della partenza, delle battaglie e del ritorno in patria dei volontari ticinesi nella guerra di Spagna 1936-1939». Tra il luglio 1936 e il marzo 1939 si è combattuta sul suolo spagnolo una guerra civile, il cui significato ha subito trasceso i limiti di un conflitto nazionale per assumere il valore d'uno scontro ideologico che coinvolse la coscienza di tutto il mondo. Al nascente antifascismo europeo era subito chiaro che in Spagna si giocavano, nella lotta che oppose un gruppo di generali ribelli al governo della repubblica nata nel 1931, le sorti della democrazia europea. All'inizio del conflitto, nel luglio 1936, numerosi militanti di sinistra accorsero individualmente in Spagna, senza armi e denaro, per aiutare la repubblica. Tra questi combattenti della prima ora e i volontari comunisti che giunsero in Spagna nel settembre dello stesso anno, vi furono anche un'ottantina di Ticinesi. Sicuramente dodici, ma forse anche di più, sono morti in combattimenti; altri sono deceduti in questi anni. Abbiamo raccolto le testimonianze di Elio Canevascini, Romeo Nesa, Eolo Morenzoni, Antonio Canonica, Vinicio Salati, Stefano Marci e Aldo Lonati, inquadrati allora nella Colonna Carlo Rosselli o nelle Brigate Internazionali.

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16 novembre 2017
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