I vent’anni della SAL
La Società Atletica Lugano — la popolare SAL — ha festeggiato quest’anno il suo ventesimo anniversario di fondazione. Nata nel marzo del 1926 per iniziativa di un gruppo di calciatori del Football Club Lugano, l’attuale SAL ha trascorso i suoi primi 15 anni all’ombra del sodalizio calcistico luganese, per poi diventare un’entità autonoma nel 1941. Da quel momento, la società luganese ha vissuto una rapida crescita, affermandosi tra le più importanti associazioni sportive del Cantone.
Estratto dall'articolo pubblicato da Illustrazione Ticinese il 11 novembre 1946.
Libotte (a destra) e Peduzzi, i due migliori marciatori ticinesi, dopo la marcia a coppie di Zurigo, dove hanno tenuto testa brillantemente ai migliori marciatori svizzeri.
Sandro Parravicini, il forte mezzofondista della SAL, è rimasto imbattuto su tutte le piste e le strade del Cantone.
Un quintetto di velocisti ticinesi; da sinistra a destra: Postizzi, Paganetti, Tomamichel (della Virtus), Crivelli e Huber.
Un gruppo di atleti della SAL allo stadio del Lido di Locamo
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Per gentile concessione del Corriere del Ticino.
Archivio Museo della Memoria: MDM0976
Dossier:

Leggendo l’articolo originale I vent'anni della SAL" e le foto qui pubblicate, il pensiero ritorna inevitabilmente al tempo che frequentavo, da "neo-atleta", la pista di’ Cornaredo, erano gli anni '50 con La SAL Lugano. Il mio primo allenatore un signor Victor Probst, personaggio storico e competente, che aveva, al primo contatto, capito quale era il mio “limite “ in questo sport. Con piacere, rivedere le colonne portanti della società SAL, Armando Libotte e il fratello Renato, tutti e due legati, oltre al movimento atletico, alle società della collina del Bré, in particolare a Ruvigliana e al comune di Castagnola, dove furono pure validi musicanti e miei colleghi nella locale Filarmonica, il primo al corno ed il secondo con il clarinetto, personaggi carismatici e di una gentilezza non comune. Senza dimenticare che Armando fu direttore e giornalista responsabile dal 1966 al 1993, della Rivista di Lugano.