Critica dei docenti alla prima versione di «La scuola che verrà»
Critica dei docenti alla prima versione di «La scuola che verrà»
Nel 2014, il Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport (DECS) presentò «La scuola che verrà - Idee per una riforma tra continuità e innovazione». Il documento proponeva idee e concetti sulla base dei quali progettare una riforma della scuola dell'obbligo ticinese attorno ai valori dell'equità, dell'inclusività e della qualità.
Basato su una maggiore differenziazione pedagogica e personalizzazione dell'insegnamento, ma anche sull'incoraggiamento della collaborazione tra insegnanti, fulcro di una scuola che diventa comunità e chiede a tutti i propri membri di esserne parte per poter crescere ed apprendere insieme, il progetto presentato nel 2014 mirava a permettere a tutti gli allievi di esprimere le proprie potenzialità avanzando nel processo di apprendimento e raggiungendo ogni traguardo secondo il proprio ritmo.
Questo servizio di Patrizia Pedevilla Peter andò in onda nell'edizione dell'11 dicembre 2014 della trasmissione televisiva «Il Quotidiano». Raccoglie le reazioni di alcuni docenti alla bozza di progetto.
Gli intervistati sono: Gianluca D'Ettore, del sindacato OCST docenti; e Gianni Tavarini, espero di materia nella Scuola media.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.