Someo in Passerella
UN ARTICOLO DI MAURIZIA CAMPO-SALVI APPARSO NELLA RIVISTA DI LOCARNO - FEBBRAIO 2015.
Sino alla fine della seconda Guerra mondiale, per gli abitanti di Someo e Riveo, un collegamento agevole e sicuro con la sponda destra della valle è stato di vitale importanza. Infatti, il territorio che si estende da una quota di 370 metri (livello del greto del fiume) alle vette sullo spartiacque con le valli Rovana e Onsernone comprende oltre ai rustici e ai prati di «da l’Ovi», i monti e gli alpi delle Valli Soladino e «Busai».
L’estensione di questa parte del territorio di Someo-Riveo corrisponde a circa 1860 ettari cioè quasi il 57% di quella complessiva. Le stalle e le cascine ubicate su questo versante della valle sono numerosissime. La secolare attività agro-pastorale ne richiedeva l’utilizzo sull’arco di tutto l’anno. L’irruenza delle piene del fiume Maggia non permetteva, almeno in passato, di realizzare un’opera di lunga durata per l’attraversamento del greto da parte di persone e piccoli animali. Per il bestiame grosso si provvedeva con una «gradiscia» (specie di ponte di canne collegate con assi) che facilitava il guado del fiume. La periodica ricostruzione del ponte, determinata dai danni causati dalle ricorrenti buzze e pure dalla fluitazione di legname, soggiaceva all’obbligo del lavoro comunitario al quale tutti fuochi dovevano contribuire con la partecipazione di almeno un rappresentante e la messa a disposizione del materiale necessario in base ad una rotazione fra le singole famiglie.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0061
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.