Le bolle, il silo e la Pepa tencia
Le bolle, il silo e la Pepa tencia
Nella famosa e celebrata riserva naturale del Cantone, dove dagli anni Settanta è proibito persino cogliere un fiore, incredibilmente, in violazione di tutte le leggi cantonali e federali a protezione della zona, ancora all’inizio del 2000 prosperava uno stabilimento industriale il cui impatto ambientale era già stato denunciato da uno stuolo di perizie, commissioni e uffici federali competenti. Si tratta del Silos Ticino SA, l’impianto per la lavorazione degli inerti che sorge all’interno della zona di massima protezione delle Bolle di Magadino. Una situazione assurda, uno «scandalo» giuridico e ambientale che si trascinava da trent’anni, con molti protagonisti e qualche lato oscuro.
Gli intervistati sono: Urs Gluz Von Blotzheim: ornitologo dell’Università di Berna; Roberto Lardelli: ornitologo; Vittorio Mariotti: avvocato della ditta Ferrari; Nicola Patocchi: responsabile scientifico Bolle di Magadino; Jean Michel Gobat: naturalista dell’Università di Neuchâtel; Franco ROSSI: ex sindaco di Tenero; Willy Geiger: direttore dell’Ufficio Federale dell’Ambiente.
Una cronistoria della vicenda, aggiornata fino alla vigilia del servizio di Ruben Rossello, è stata compilata dall’associazione Pro Natura, sezione Ticino.Un aggiornamento successivo si legge nel sito web di WWF, sezione Ticino.

L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.