Artisti nel Ticino: Miro Carcano, un mestiere come un altro
Artisti nel Ticino: Miro Carcano, un mestiere come un altro
A partire dal 1970, il programma televisivo «Situazioni e testimonianze» mandò in onda una serie di ritratti di artisti che operavano nella Svizzera italiana, alcuni dei quali stranieri giunti in Ticino per svolgervi la loro attività, altri invece cresciuti e operanti in Ticino o nelle valli italofone dei Grigioni. La serie di questi ritratti fu realizzata quasi interamente da Eros Bellinelli, autore radiofonico e televisivo, al quale si deve una delle più fervide opere di divulgazione culturale in Ticino, nella seconda metà del Novecento.
Girato in parte a Lugano e in parte a Riva San Vitale, questo servizio dedicato a Miro Carcano fu realizzato da Fabio Calvi e andò in onda il 3 maggio 1974.
Miro Carcano nacque il 22 settembre 1926 a Malters, nel Canton Lucerna e morì il 21 luglio 1994 a Riva San Vitale. Frequentò le scuole dell’obbligo nel Canton Soletta, a Neuchâtel e in Ticino, e laScuola di Arti e Mestieri a Olten. Fu autodidatta, a partire dal 1960 si dedicò esclusivamente a alla pittura, compiendo anche numerosi viaggi di studio in Francia, Italia, Spagna, Germania, Paesi scandinavi, Grecia. Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche.
Curata da Barbara Paltenghi Malacrida, nel 2016 il Museo d’arte di Mendrisio dedicò a Carcano parte della mostra collettiva retrospettiva intitolata: «Quadrifonia». In quell’occasione, i curatori della mostra, nel comunicato stampa, misero in rilievo alcune caratteristiche di Carcano ben documentate delle opere esposte, usando queste parole:
La mostra si apre con una selezione di opere di Miro Carcano (Malters 1926 – Maroggia 1994), in cui il pittore abbandona i toni forti, espressionisti, per i quali è da molti conosciuto, in favore di una pittura di stampo impressionista, più leggera e meno strutturata, eterea e al contempo surreale. Non viene meno anche in questo filone di Carcano quella sua tipica nota di humour un po’ acido e grottesco, anche se lo stile si rivela decisamente più intimista e riflessivo rispetto agli esiti degli inizi.
Sorprendenti certe composizioni spaziali, l’uso di una tecnica sintetica originale e audace, i delicati, lievi intrecci cromatici e una composizione meno vincolata agli usuali canoni prospettici.
Una scelta di opere che nella sua compattezza intende dunque indagare un aspetto particolare, ancora poco noto, del suo lavoro. Una produzione, quella di Carcano, certo conosciuta nel Ticino, ma in maniera frammentaria e, in definitiva, superficiale, spesso limitata a una certa ritrattistica popolare e a paesaggi dai toni accesi. Quella al Museo d’arte Mendrisio si configura come la prima monografica dedicata da un istituto museale all’opera di questa estroversa figura artistica locale, autodidatta nella formazione ma capace, nella sua fase più matura, di un’elevata e personale capacità di sintesi.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.