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Incidente ferroviario

Incidente ferroviario

1961
Marco Ghielmini

Ho trovato questa fotografia in un album di famiglia e per ottenere informazioni dettagliate l’ho sottoposta a mio papà (oggi novantaquattrenne e ancora lucidissimo) che all’epoca era capostazione di Magadino-Vira. La bambina in bella mostra davanti alla locomotiva accidentata è mia sorella maggiore; io non ero ancora nato.

Il fatto avvenne nel 1961, ma non sono riuscito a risalire alla data esatta. Alla stazione di confine di Ranzo-Sant’Abbondio, un treno merci aspettava fermo la via libera per proseguire il suo viaggio verso Luino. Il treno era talmente lungo, che la coda dello stesso superava abbondantemente il segnale d’entrata della stazione posto in posizione di via impedita (luce rossa).

Dato che il convoglio era comunque giunto alla Stazione di Ranzo, il dirigente d’esercizio della stazione precedente (San Nazzaro) era autorizzato a predisporre la via libera per un altro convoglio merci che procedeva verso Sud. Quest’ultimo treno si mise quindi in viaggio verso Ranzo e avrebbe dovuto fermarsi davanti al segnale d’entrata che presentava la luce rossa. Il treno oltrepassò il segnale avanzato, che con due luci arancioni preavvisava una sosta davanti al segnale d’entrata. Il macchinista cominciò quindi l’operazione di frenatura per rallentare, ma improvvisamente, uscendo da una curva senza visibilità, si trovò a pochi metri dalla coda del treno fermo. Nonostante il disperato azionamento del freno d’emergenza l’impatto fu inevitabile. Il macchinista, che si era prontamente “tuffato” nel corridoio interno della locomotiva Ae 6/6 11423 Vallese, se la cavó con un grande spavento e con qualche ammaccatura. I danni materiali, come testimonia la fotografia, furono però notevoli. Il treno accidentato fu trainato all’indietro e venne ricoverato alla stazione di Magadino-Vira, che disponeva di un binario di incrocio e precedenza sufficientemente lungo. Dopo i rilievi di rito, durati qualche giorno, il treno con alla testa un’altra locomotiva e privato di alcuni vagoni danneggiati, poté proseguire il suo viaggio verso l’Italia. La locomotiva venne riparata presso le officine FFS di Bellinzona e dopo qualche settimana fu rimessa in esercizio.

Le FFS aprirono un’inchiesta per stabilire eventuali negligenze da parte del personale, ma le procedure seguite dai funzionari coinvolti risultarono corrette; anche gli impianti di sicurezza per la circolazione dei treni funzionarono normalmente, sbloccando il tratto di linea da San Nazzaro fino all’entrata della stazione di Ranzo.

A seguito dell’incidente, per evitare il ripetersi di un evento simile, fu installato un apposito contatto elettrico collegato alle rotaie, che rilevava la presenza di un’eventuale coda del treno posta prima del segnale d’entrata. In tal caso non era possibile disporre il segnale d’uscita della stazione di San Nazzaro su via libera (luce verde) fino a quando la coda del treno precedente non aveva oltrepassato il segnale d’entrata della stazione di Ranzo.

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  • Plomb Yannik

    INCIDENTI FERROVIARI
    Collisione in Ticino La direzione del secondo distretto delle Ferrovie federali di Lucerna comunica che poco prima di mezzanotte del 24 luglio si è verificata una collisione tra treni alla stazione di Ranzo, sulla linea Bellinzone-Luino. Il treno merci 6512, diretto a Luino, si è schiantato contro il treno merci 848 fermo, mentre il segnale di ingresso era erroneamente aperto. La locomotiva AE6-6 del treno 6512 è uscita dai binari e tre vagoni del treno 848. Il macchinista della locomotiva e il macchinista del treno 6512 sono rimasti feriti lievemente. I danni materiali sono ingenti. Il traffico è interrotto. Si prevede che potrà riprendere a partire da oggi pomeriggio, 25 luglio. Il traffico passeggeri è mantenuto con il trasbordo.

    • Marco Ghielmini

      Grazie per le preziose informazioni aggiuntive che riguardano questo episodio e per avere avuto la pazienza di ricercare e trovare la fonte che lo documenta!

      Credo però che questo comunicato sia stato emanato prima dell’inchiesta; infatti mi sembra improbabile che il segnale d’ingresso fosse rimasto erroneamente aperto. Nel 1961 era stato da poco introdotto il blocco di tratta elettrico tra le due stazioni, per cui se il segnale d’entrata fosse rimasto davvero aperto, Ranzo non avrebbe potuto sbloccare la tratta e San Nazzaro non avrebbe potuto aprire il segnale d’uscita per inviare il treno verso Ranzo.

      Inoltre se il macchinista avesse visto il segnale avanzato aperto, non avrebbe iniziato a frenare e la collisione sarebbe avvenuta ad una velocità elevata (65/70 Km/h) con effetti decisamente devastanti, considerato anche il peso dell’intero convoglio in movimento. Il segnale avanzato era verosimilmente chiuso e l’impatto è avvenuto (per fortuna) ad una velocità decisamente più bassa.

Marco Ghielmini
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4 febbraio 2025
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