Una soffitta racconta
In questo articolo si presenta il nuovo libro di Guido Codoni.
Centinaia di documenti d’inizio Novecento giacevano in una soffitta di Obino. Ne è nata una storia che ha condotto Guido Codoni, autore del nuovo libro “Una soffitta racconta” – edito dalla Tipografia Stucchi di Mendrisio e curato graficamente da Aldo Luisoni di San Pietro – a indagare su alcune realtà del Mendrisiotto di quel periodo. La pubblicazione è suddivisa in capitoli, ognuno con una sua autonomia.
Nei primi cinque vengono trattati temi quali: il tabacco che, almeno per un secolo giocò un ruolo importante per l’economia della nostra regione; le sigaraie e il loro duro lavoro; Casa Carabelli, un edificio carico di storia; le trasformazioni subìte dal paese di Castel San Pietro negli ultimi 100 anni; le industrie legate al tabacco presenti nella nostra regione.
A partire dal sesto, i capitoli focalizzano l’attenzione (a parlare sono essenzialmente i documenti rinvenuti nella soffitta di Casa Carabelli) attorno alla figura di Ernst Aeschbach: la famiglia, la vita quotidiana, la fabbrica, l’apprendistato che andava diffondendosi, i rapporti con gli altri fabbricanti, le spedizioni, gli avvocati di riferimento.
Alla fine di ogni sezione ci sono delle pagine dedicate a curiosità e approfondimenti. “Il passato viene cancellato molto in fretta: di frequente mi meraviglio nel constatare come fatti capitati solo una decina di anni fa, dai più siano già dimenticati”, mette in luce Codoni nella sua introduzione al libro. “Lo stesso vale per coloro che ci hanno lasciato. È anche questo il senso del mio lavoro: far rivivere persone e vicende che hanno segnato un periodo della nostra “piccola” storia”.
Casa Carabelli ad Obino
Si caricano i carri alla Polus Sa di Balerna.
Operaie al lavoro
Pagina pubblicitaria delle ditte chiassesi di sigari e tabacchi, Gazzetta Ticinese (23.02.1943)
La raccolta del tabacco.
Clicca qui per leggere l’articolo di Guido Codoni pubblicato su L’Informatore.
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Archivio Museo della Memoria: MDM0644
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.