La Monteforno di Bodio 1946-1994
La Monteforno di Bodio 1946-1994
Articolo uscito il 10 maggio 2012, sul periodico "Il lavoro"
1946-1950 Gli inizi
La nascita della Monteforno, nel 1946, coincise con lo sviluppo del Ticino industriale e con la prima sfida economica lanciata verso il Nord delle Alpi. L'avventura iniziò con l'intuizione imprenditoriale dell'avvocato Aldo Alliata e dell'ingegner Luigi Giussani che decisero di creare in Ticino una piccola acciaieria per coprire un vuoto nell'offerta di tondini per l'edilizia.
La decisione di insediarsi a Giornico fu semplice: era il primo terreno in Ticino messo a disposizione per la costruzione dell'azienda, inoltre disponeva già di un binario industriale e vi era la garanzia di fornitura elettrica a buon prezzo. Per trovarlo i fondatori viaggiarono dal Sud del Ticino cercando un posto dove costruire. Ricevettero rifiuti fino a Giornico, che garantì anche delle agevolazioni fiscali. Il nome Monteforno deriva semplicemente da un’illuminazione dell’Ingegner Alliata che voltando lo sguardo verso la montagna chiese il nome di essa, alla risposta «quello è il monte Forno» decise così il nome della fabbrica.
Le prime difficoltà per la piccola acciaieria iniziarono con la fornitura della materia prima, i rottami, ostacolata dal potente oligopolio costituito dalla Von Roll e dalla Von Moos. Dalla Svizzera infatti non si potevano acquistare rottami all'estero. Inizialmente si evitò l'ostacolo offrendo più denaro per l'acquisto. In seguitosi optò per uno stratagemma: si costruì una fabbrica a Sesto Calende ove vi si producevano lingotti che venivano poi importati via lago in Ticino ed infine lavorati a Giornico. Questa nuova iniziativa permise di aggirare i blocchi commerciali e aveva le carte in regola per decollare.
1950-1973 Lo sviluppo
Cosa contribuì allo sviluppo della Monteforno?
La gente era entusiasta dell'arrivo di quest'azienda che rappresentava una novità assoluta in Ticino, tanto che tutto il paese partecipò alla prima colata della fonderia.
Con l'isteria generata dalla guerra di Corea ci fu l'occasione di fare i primi investimenti, ma, ovviamente, non si può crescere senza uomini e la manodopera in Ticino scarseggiava. Infatti in quel periodo i disoccupati si contavano letteralmente sulle dita di due mani.
Il direttore del personale Carlo Franscini fu chiamato a reclutare operai in Italia ed
iniziò dal Nord, a Bergamo e Brescia. Ma dopo gli anni Sessanta in quelle zone vi fu un boom economico e logicamente il lavoro non mancava più. Di conseguenza non vi era più la necessità di emigrare.
Si dovette cercare lavoratori da un'altra parte, iniziarono così i viaggi in Sardegna. Dopo il primo reclutamento a Tula, a 60 km da Sassari, si stabilì il quartier generale ad Oschiri. Ad uno di questi reclutamenti, nel 1964 si presentò anche Nando Ceruso.
Nei suoi momenti di maggiore espansione la Monteforno arrivò ad occupare fino a 1750 persone, di cui circa il 90 per cento proveniente dall'Italia.
1968-1971 Le prime rivendicazioni salariali
Le condizioni di lavoro, trattandosi di un'acciaieria non erano delle più semplici. Ciònonostante la direzione applicò una politica abbastanza sociale nei primi vent'anni di esistenza. Nel 1968, periodo caldo un pò ovunque, iniziarono le prime manifestazioni dei lavoratori.
Nel 1971 venne eletta la prima Commissione di fabbrica e di conseguenza cominciarono le prime rivendicazioni. La principale riguardava il salario, che era il30 per cento inferiore alle acciaierie del resto della Svizzera e per questo si richiese un notevole aumento della paga oraria.
Durante la conferenza Nando Ceruso ha dichiarato: «diversamente da altre esperienze sindacali, nell'OCST noi membri di commissione eravamo liberi. Naldo Pedroni e Mons. Del-Pietro ci guidavano e ci sostenevano specialmente nei momenti duri. Venivamo anche istruiti sul diritto del lavoro e sulla dottrina sociale della Chiesa per affrontare le trattative. Tra noi lavoratori c’era grande solidarietà e fratellanza. Già all'inizio degli anni Settanta gli operai potevano contare sull'assicurazione malattia per perdita di guadagno»
1977-1994 Il declino
Le cose cominciarono ad andare male quando si ebbe la sensazione di sentirsi all'apice dell'espansione. Nel 1973 si decise di costruire un'acciaieria negli Stati uniti nei dintorni di New York, la New Jersey Steel Corporation (NJSCO). L'intento dichiarato era quello di costruire un'acciaieria che sfruttasse il boom della costruzione di grattacieli. Purtroppo fin da subito questa filiale iniziò a risucchiare risorse dalla sede di Giornico senza produrre valore. Ceruso ricorda che l'ingegner Ferretti, dirigente dell'acciaieria statunitense, gli aveva confidato che venivano richiesti ogni mese alla Monteforno un milione e duecentomila franchi, che andavano persi senza venir impiegati nell'attività di produzione. La situazione divenne presto drammatica ed i problemi vennero a galla quando Mons. Del-Pietro ricevette nel 1977 la richiesta da parte dei gestori dell'albergo Monteforno che stava per acquistare, di anticipare una rata per coprire le spese di gestione del personale. Da quel momento iniziò una sfrenata ricerca di investitori per conservare la proprietà in Ticino. L'operazione fallì proprio con la morte di Monsignore e la conseguente interruzione della trattativa. Da lì a poco l'azienda venne consegnata nelle mani della Von Roll che la gestì senza particolare interesse fino al 1994 diminuendo costantemente il personale, anno della chiusura definitiva della storica acciaieria ticinese.
Monsignor Luigi Del-Pietro (1906-1977)
Cronologia della vita della Monteforno di Bodio
Autori dell’articolo: Giorgio Donini, Benedetta Rigotti
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Archivio Museo della Memoria: MDM0573
Foto di Aurelio Castagnoli
Struttura
MF agli arbori
entrata
facciata
facciata
Acciaieria
Avv. Alliata
Giuriato e Bono
bacinelle scoria
Lingottiere
Lingottiere
forno
preparazione lingottiere
preparazione lingottiere
preparazione lingottiere
pausa
operai spagnoli
operai spagnoli
provino
Clerici
saldature lingottiere
Elettrodi
lavori al forno
Chiappella
Siviera
colatore Moneghini
colatore Moneghini
colatore Moneghini
altri colatori
colatore Chiarotto
guasto siviera
scorie in bacinella
Moneghini e Menegalli
si colano lingotti
si colano lingotti
si colano lingotti
Colata continua
Colata continua
Colata continua
Colata continua
uscita billette
perde la siviera
perde la siviera
Laminatoio
Laminatoio
Placca di raffreddamento tondino
Deposito lingotti
Deposito billette
Laminatoio
Rottame
impianto fumi
Parco rottame
Iorio, controllore rottame
Varie
Raduno operai per la prima ristrutturazione 1975
Raduno operai per la prima ristrutturazione 1975
Raduno operai per la prima ristrutturazione 1975
Raduno operai per la prima ristrutturazione 1975
Raduno operai per la prima ristrutturazione 1975
Clay Regazzoni alla festa dei bambini
Clay con Bruno Gatti
Clay con Bruno Gatti
Ing. Morini e a destra l'infermiera Tranquilla Cremetti
Americani-Rivera-Walzer-Scanio-Schenal
Fantoli-Franscini-Burgherr
Ceruso, Piemontesi, e Furru con il maialino
Baiguini-Armanni-Capoferri-Fantoni
Valentini-Toyo-Fantini-Miorada
Castagnoli-Valentini
Valentini-Castagnoli-Baiguini
Valentini-Castagnoli-Baiguini
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.