Lo strano caso del paese di Erbonne
Lo strano caso del paese di Erbonne
Il 30 aprile 1965, puntata del programma televisivo intitolato «Tempo nostro», andò «Passi nella Breggia» definita dal settimanale «Radiotivù»: «visita in Valle di Muggio in una realizzazione di Rinaldo Giambonini». Il documentario presentava l’alta valle di Muggio e i suoi problemi, in particolare l’assenza di una strada moderna che colleghi i Comuni di Cabbio, Muggio e Scudellate col piano. La parte più estesa dell’inchiesta di Giambonini — di cui qui forniamo l’estratto —presentava il caso particolare rappresentato dal villaggio di Erbonne (allora di 117 abitanti, 15 nel 2001, nel frattempo diventati 17), situato in territorio italiano (frazione del comune di Centro Valle Intelvi, in provincia di Como) ma allora popolato nella proporzione del 70% da cittadini svizzeri. Il documentario mostra come allora, i cittadini svizzeri che vi risiedevano, per raggiungere la valle di Muggio, devono guadare a piedi l’alveo del fiume Breggia e percorre un sentiero fino a Scudellate — oggi raggiungibile tramite un ponte ciclo-pedonale. Senz’altro curioso il fatto che tutti gli abitanti intervistati portavano lo stesso cognome: Cereghetti.
Erbonne conserva una serie di abitazioni costruite esclusivamente in sasso, mostrate nel documentario di Rinaldo Giambonini.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.