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Video 4/6 – La religione e la fede in valle

2015
Sandro Bassetti, Maurizio Petralia
Atte-Museo della Memoria

Intervista a Graziella Boggini, nata il 3.11.1944 e domiciliata a Sant’Antonio, da 28 anni presiede il Consiglio Parrocchiale dell'omonima frazione. Oltre agli interessanti cenni sulla chiesa e sui reperti storici monumentali che include, passa in rassegna i numerosi aneddoti riguardanti l’attaccamento e la fede dei suoi convallerani.

Chiesa dei Santi Antonio Abate e Abbondio; una chiesa grande in un paese piccolo che, con le poche finanze a disposizione ha sempre fatto il possibile per mantenerla in buono stato, anche grazie all’aiuto in forma di contributi da parte di compaesani che vivono altrove.

Le prime informazioni dell’edificio risalgono al 1371, mentre la struttura attuale risale al 1615. Una cinquantina di anni dopo è avvenuta la separazione dalla Parrocchia di Pianezzo e, da tanti anni, la signora Boggini si occupa degli archivi che contengono libri e documenti preziosi.

L’interno della chiesa è privo di dipinti, ma dietro l’altare domina un magnifico crocifisso del 1400, acquistato per una cifra esigua negli anni sessanta del Novecento e, in una nicchia, guarda i fedeli un Sant’Antonio ligneo del 1700.

La signora Graziella evoca un fatto avvenuto qualche anno prima, dopo la festa di Sant’Antonio. Portato, provvisoriamente a casa sua, l’incasso in attesa di versarlo a chi di dovere, ha fatto un discorsetto chiaro al Santo: “questi soldi sono tuoi e io non li tocco. Curali, ma se te li fai rubare, io non centro per niente”. La conseguenza fu che i ladri vennero, rubarono quel che trovarono dei suoi beni, ma lasciarono i soldi di Sant’Antonio!

Anche il padre della signora Boggini è stato Presidente del Consiglio Parrocchiale e, quando necessitavano nuovi mezzi finanziari, scriveva ai migranti chiedendo un contributo. La risposta era sempre positiva e i soldi arrivavano in base alle possibilità dei donatori.

Il campanile ha due campane che ai nostri giorni vengono suonate elettricamente: la grande è del 1696 e quella piccola è del 1841. Il ricordo va al compianto Filippo Martini che le suonava divinamente, soprattutto a festa.

GLI AUTORI

Sandro Bassetti classe 1951, pensionato, ex funzionario della Polizia del Cantone Ticino. Appassionato di ricerche storico-fotografiche riferite in particolare alle sue origini della Valle Morobbia, al suo comune di residenza Arbedo e alla Mesolcina che frequenta dal 1973.

Maurizio Petralia classe 1961, funzionario della Polizia del Cantone Ticino. Provetto video amatore e membro attivo dell’ABCD, Associazione Bellinzonese Cine-video autori Dilettanti, ha curato le riprese e il montaggio.

Visita anche Fondazione Valle Morobbia – vallemorobbia.com

Torna al dossier Echi del tempo – Testimonianze della Valle Morobbia cliccando qua.

Archivio Museo della Memoria: MDM0085

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27 febbraio 2021
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00:06:24

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