La parte più consistente della documentazione fotografica conservata dalla Città di Lugano è il Fondo Vincenzo Vicari presso l’Archivio storico della città. Il fondo comprende circa 100’000 immagini scattate del celebre fotografo luganese Vincenzo Vicari (1911-2007). Presso gli archivi della RSI sono invece conservate le copie digitali delle opere filmiche realizzate da Vicari.

Aperta dal 30 agosto 2020 al 10 gennaio 2021 presso il Museo d’arte della Svizzera italiana a Lugano e curata da Damiano Robbiani, la mostra intitolata «Vincenzo Vicari fotografo. Il Ticino che cambia» è un percorso espositivo, che si compone di 100 scatti in bianco e nero e a colori, tra stampe originali e riproduzioni da negativi, in gran parte inediti o poco conosciuti.

Accompagna la mostra un volume monografico dal titolo «Vincenzo Vicari fotografo. Il Ticino che cambia», pubblicato in coedizione con le Edizioni Casagrande di Bellinzona e con la casa editrice zurighese Scheidegger&Spiess. Il catalogo, a cura di Damiano Robbiani include saggi di Antonio Mariotti, Damiano Robbiani, Gianmarco Talamona e Nelly Valsangiacomo – la quale ha scritto un testo intitolato «Vincenzo Vicari dietro la cinepresa», con cui stiamo commentando i documenti video di questo dossier conservati negli archivi RSI.

Realizzato nel 1936, il documento qui pubblicato è uno dei primi film girati da Vicari e documenta la scalata dell’alpinista Comici su una parete dei Denti della Vecchia. Nel saggio di Nelly Valsangiacomo si legge: «A metà degli anni trenta, quando ancora lavora a Locarno presso la ditta di materiale fotografico Steinemann, segue le gesta del famoso alpinista italiano Emilio Comici che scala le rocce dei Denti della Vecchia, con una cinepresa a manovella e una pellicola 35 mm».