«Le rose di Angela». Una storia di emigrazione ticinese
«Le rose di Angela». Una storia di emigrazione ticinese
Girato a Orlino di Pregassona, a Lugano, e a Kanawha Falls, in West Virginia (USA), Terry D’Alfonso è l’autrice di questo documentario andato in onda il 13 ottobre 2002 nel programma televisivo «Eldorado». È la storia, parzialmente sceneggiata, della giovane ticinese Angela Porta che negli anni ‘20 sogna San Francisco, New York, quella America ricca e piena di vita che vede nei film di allora. Nel 1930, Angela sposa Achille Pietro Bosia, che la porta con sé a Kanawha Falls, minuscolo paese della West Virginia. Il suo arrivo, negli anni della grande depressione, in questo luogo poverissimo ben diverso dalle sue aspettative, dalla diffusa xenofobia, dove il Ku Klux Klan agisce contro tutti gli stranieri, è causa di una profonda frustrazione acuita dall’isolamento e dalla non conoscenza della lingua. La giovane dedica allora tutte le sue energie alla famiglia, ai due figli, Miriam e Franklin, per dar loro il meglio. Con grandi sacrifici, soldo su soldo, accumula quel piccolo capitale per farli studiare, vestirli in modo sempre perfetto, mandando avanti la casa, senza mai farsi vincere dalla disperazione o dalla nostalgia. La figlia Miriam, oggi settantenne, vive ancora nella casa natale in compagnia di ventidue gatti. Nel documentario rievoca in una simpatica parlata anglo-ticinese, la storia di sua mamma Angela, che solo sul letto di morte ha perdonato il marito per averla portata a Kanawha Falls.
Gli intervistati sono: Frank: figlio di Angela; Carmen: nipote di Angela; Miriam: figlia di Angela; A. Hart: nipote di Angela; Rosemarie: cognata di Angela nata nel West Virginia; Aldo: fratello di Angela; Bruna: cugina di Angela.
Interpreti e personaggi: Valentina Crespi: Miriam bambina; Marlene Forward: Miriam ragazza; Marta Riniker: madre di Bruna; Brenda Hicks: Bruna giovane; Lisa Quadri: Angela giovane; Jena M. Reynier: Achille Bosia; Marina Bianchi: Angela adulta.

L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.