Sull’Oceano con De Amicis. Viaggio con gli emigranti
Sull’Oceano con De Amicis. Viaggio con gli emigranti
Nel 1884, Mosè Bertoni e la famiglia, emigranti, descrivono in una lettera il lungo e monotono viaggio oltre oceano. Edmondo de Amicis fece la stessa cosa quattro anni dopo, nel suo fortunato «Sull’Oceano» (1888).
In una serie di puntate del programma radiofonico di Rete Due «Zolle» andate in onda nel 2002, è proprio da questo parallelo tra l’esperienza vissuta da Mosè Bertoni e quella di Edmondo de Amicis che parte la ricostruzione di Danilo Baratti dei viaggi Oltreoceano dei migranti che s’imbarcavano nella seconda metà dell’Ottocento.
Il lavoro di Baratti — che con Patrizia Candolfi ha scritto anche un articolo sullo stesso tema pubblicato nelle pagine della rivista «Cantonetto» — si suddivide in cinque puntate di «Zolle» andate in onda il 20, 21, 22, 23 e 24 maggio 2002, che qui, per comodità, abbiamo riunite in un solo documento audio.
Seguendo de Amicis, la prima parte è dedicata alla descrizione dell’imbarco dei passeggeri a bordo della nave. La seconda parte si sofferma sul piroscafo «Nordamerica II», di cui sembra non avessero molta fiducia né Bertoni, né de Amicis. Nell’esodo transoceanico il terrore del naufragio e il mal di mare insieme al vomito e al tanfo erano onnipresenti per tutto il viaggio fra gli emigranti che non dedicavano uno sguardo né al veloce piroscafo, né al paesaggio marino: a ciò è dedicata la terza puntata.
Nella quarta parte, invece, Baratti si sofferma sul vitto a bordo: nel viaggio transoceanico il cibo non mancava, ma dal “menu” offerto traspaiono il diverso trattamento dei ceti e le disuguaglianze sociali ed economiche presenti anche sul microcosmo della nave, oltre alla divisione dei compiti per generi come sulla terraferma. Se l’aristocrazia viaggiava in prima classe, la borghesia in seconda, la gente comune alloggiava in terza e tuttavia, per chi aveva sofferto una vita di fame e carestia, l’abbondanza e la regolarità dei ranci erano un evento benedetto, nonostante il vomito e la sporcizia.
La quinta puntata del ciclo è dedicata ai canti di emigrazione, che riportano di solito i “trenta giorni” di navigazione transoceanica per il Sudamerica, nonostante i quindici giorni pubblicizzati dalle compagnie.
Qui pubblicata così come messa in onda da Rete Due, la traversata atlantica degli emigranti attraverso le voci di Edmondo De Amicis, di Mosè Bertoni e di altri viaggiatori descritta dallo storico Danilo Baratti è disponibile anche nelle pagine del sito web dell’autore, che mette anche a disposizione la bibliografia utilizzata.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.