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Video 2/8 – Il partito

12 febbraio 2019
Fabio Dozio e Paul Nicol
Atte-Museo della Memoria

Alberto Lepori si impegna nel Partito Conservatore Democratico, che negli anni Cinquanta è dominato da personaggi importanti, fra cui lo zio Giuseppe Lepori, Presidente del partito dal 1940.

A quei tempi parecchie erano le personalità attive nel partito e i giovani lavoravano per ottenere maggior democrazia al suo interno e si impegnavano nelle battaglie politiche locali, guardando volentieri anche oltreconfine, in Italia, per aprirsi ai grandi temi generali. Questa ricerca di rinnovamento sfocerà poi nel 1968 con i movimenti di libertà dei più giovani.

Presente per due quadrienni in Consiglio Comunale a Massagno, seguiti da un quadriennio in Municipio. Entra in Gran Consiglio nel 1959 diventando Consigliere di Stato otto anni più tardi dove, grazie alle sue precedenti esperienze, si specializza in alcuni temi giuridici.

Il ricordo va ai momenti degli inizi della pianificazione economica, quando diventa presidente della Commissione che ha studiato la legge urbanistica, fino alla conclusione della discussione. Incaricato di stendere il rapporto, durante i lavori sorge la polemica attorno al consigliere di Stato Angelo Pellegrini in cui viene automaticamente coinvolto a causa delle sue funzioni di capo gruppo e direttore del giornale “Popolo e libertà”. In conseguenza a queste tensioni ritiene impossibile essere il relatore a lascia il compito a Diego Scacchi (sindaco di Locarno dal 1979 al 1996). La legge cade dopo le votazioni del 1967 quando entrano in Commissione politici di sinistra che cambiano alcuni articoli e il preambolo ideologico; soprattutto viene annullata a causa della disposizione che rendeva non più edificabili i terreni non allacciati alle fognature. Lo stesso decreto venne riproposto qualche anno dopo con la legge urbanistica federale. Anche nel Parlamento fu votata con difficoltà, dopo accesi dibattiti. Antecedentemente ci fu una sollevazione dei giovani liberali per il riscatto delle forze idriche della Biaschina, proposta da Nello Celio (1914-1995 – Presidente della Confederazione nel 1972), che naufragò.

Visita anche Storia — PPD - Partito Popolare Democratico

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Archivio Museo della Memoria: MDM0566

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