Incontro di Eros Bellinelli con Alice Ceresa
Incontro di Eros Bellinelli con Alice Ceresa
Nata a Basilea il 25 gennaio 1923, Alice Ceresa morì a Roma il 21 dicembre 2001. Dopo le scuole a Basilea e a Bellinzona, si trasferì a Zurigo, scrivendo su «Die Weltwoche» e «Svizzera italiana». È proprio a Zurigo, che conobbe Luigi Comencini, Franco Fortini e Ignazio Silone: fuoriusciti italiani che contribuirono profondamente alla sua formazione intellettuale. Nel 1950 si trasferì a Roma, dove collaborò a «Tempo presente» e a «Botteghe Oscure».
Traduttrice, tra gli altri anche di Elias Canetti, Alice Ceresa diede all’editore Einaudi quello che sarebbe stato il primo volume della collana «La ricerca letteraria»: il romanzo intitolato: «La figlia prodiga», con quale la scrittrice ticinese, nel 1967, vinse il Premio Viareggio Opera Prima.
A proposito del romanzo di Alice Ceresa, Giorgio Manganelli ebbe modo di scrivere:
Scritto in una prosa scandita, quasi versetti, «La figlia prodiga» si distingueva per la sua perfetta mancanza di riferimenti ad alcunché di concreto. Non era il racconto di una figlia prodiga, né l’analisi psicologica, né la descrizione ma piuttosto una chiosa elaborata e capziosa su un concetto mantenuto del tutto intangibile. Alcuni, e io tra questi, lo trovarono un libro affascinante, per certo versi unico; pertanto, sicuri di non sbagliare, ci mettemmo in attesa del secondo libro. Eravamo impazienti; eravamo curiosi. Mai scrittore al mondo riuscì a frustrare una impaziente attesa in modo più meticoloso. Passarono gli anni, e ogni tanto giungeva una voce: la Ceresa lavora al secondo libro. Gli anni divennero decenni.
Il lascito di Alice Ceresa è conservato presso l'Archivio svizzero di letteratura. Passi inediti della scrittrice ticinese consultabili solo nelle carte depositate presso la Biblioteca nazionale svizzera si leggono nel saggio di Alessandro Bosco intitolato «Alice (Ceresa) disambientata» pubblicato nel sito web «Doppiozero».
Questo incontro di Eros Bellinelli con Alice Ceresa andò in onda il 24 agosto 1967 nel programma televisivo «Incontri. Fatti e personaggi del nostro tempo».
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.