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Ossario di Cauco (Calanca) 2/8 – La Morte che non si fa corrompere.
Ossario di Cauco (Calanca) 2/8 – La Morte che non si fa corrompere.
Sulla facciata dell’ossario di Cauco, che si trova presso la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate, oltre a due angeli che suonano le trombe del giudizio troviamo sulla destra un’immagine della morte, rappresentata in modo classico con uno scheletro munito di falce fienaia. Interessante il testo a lato, che vuole indicare come la morte non si lasci corrompere dai beni terreni e non guarda in faccia a nessuno: “Se io volessi argento ed oro – sarei padrona d’ogni tesoro – ma poiché son giusta e retta – non mi las(c)io accecar dal(l)a ric(c)hezza”.
Gli affreschi sono stati attribuiti all’artista grigionese Johann Jakob Riegg (1678 – 1731) per cui l’ossario dev’essere della prima metà del 1700. L’ossario è stato restaurato nel 1993-95
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