Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch

L’autostrada N2 in costruzione

3 dicembre 1969
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

In Ticino, i lavori di costruzione dell'autostrada N2 iniziarono nel 1962 a Chiasso, terminando nel 1986 con l'apertura del tratto tra Castione e Biasca. Elementi di storia dell'autostrada nel Canton Ticino si trovano in un volume pubblicato dal Consiglio di Stato del Cantone Ticino nel 1986*****, di cui è autore Angelo M. Pittana. L'opera ricca di illustrazioni fu recensita da Fernando Zappa nel numero 135 della rivista «Scuola Ticinese» in un articolo intitolato «L'autostrada ticinese e la sua identità».

Nel frattempo, la Documentazione regionale ticinese, ha allestito un dossier dedicato al «Traffico stradale ticinese» corredato di una sezione storica ricca di riferimenti bibliografici.

È Zappa, nella recensione citata, a scrivere: «[…] Nel 1954, fu istituita a Berna, la "Commissione per lo studio di un piano d'insieme per la realizzazione delle strade principali", la quale, dopo il suo Rapporto del '58, portò alla "Legge sulle strade nazionali" e al relativo decreto esecutivo nel 1960 (da cui esulava, però, la galleria del S. Gottardo, inserita solo cinque anni dopo). Il progetto federale originale prevedeva solo 2 corsie e, per certi tratti, una soluzione di strada mista. Fu Governo ticinese a rivendicare rivendicato fin dall'inizio una «vera» autostrada a 4 o più corsie.

[…] l'«Ufficio delle strade nazionali» nacque nel Ticino già nel '59 (sotto la direzione dell'ing. capo Renato Colombi) e poi strutturato nel '60 in vari «Servizi», affidati ciascuno, a un ingegnere e con la collaborazione di 32 impiegati che divennero 240 nell'80.

Ma, tra i primi programmi e la realtà realizzativa, doveva venire la doccia fredda degli anni di recessione ('65 e seg.) che obbligò a procrastinare di una decina d'anni i tratti-chiave del Monte Ceneri e della Leventina, aumentando cosi le difficoltà non solo dei progettisti, ma soprattutto della popolazione coinvolta. […]

A far riflettere anche i critici più severi, servono inoltre le osservazioni sulle reali preoccupazioni d'inserire l'arteria col massimo rispetto possibile nel nostro ambiente e sulla sua risultante nuova connotazione, determinata sia dai manufatti e dagli sbancamenti di terreno (fino a 4 milioni di m3), sia dalla protezione degli abitanti contro il rumore. Come non ricordare, infine, certi dati che rimangono impressi nella mente dopo la lettura? Cito, per es. le 18 gallerie e i 17 km. di ponti e viadotti per un totale di 330 manufatti su una lunghezza di 143 km. della N. 2 e del breve tratto ticinese della N. 13; il primo intervento sul terreno, operato a Bissone nel 1960, come inizio dei lavori sul ponte di Melide; le numerose alternative studiate per certi tratti contestati: un ponte sospeso tra Morcote e Poiana, per non toccare il ponte-diga, le 40 varianti per il Piottino; e poi i 2000 operai impiegati d'estate e i 26 morti, di cui 11 nel lotto ticinese della galleria del S. Gottardo, ecc.

Chi ha la mia età o suppergiù e fu costretto, come me per ragioni professionali, a percorrere il Cantone in auto da sud a nord e vice versa sulle antiche strade cantonali durante le varie tappe di apertura dell'autostrada, ricorderà di aver provato un senso di sollievo appena diventava percorribile un nuovo tratto, malgrado i disagi ancora esistenti e il repentino ritorno nelle strettoie o il lento procedere in lunghe colonne, che facevano invidiare ancora le mussoliniane autostrade d'Italia o quelle della Germania. Ma, finalmente, per il Sottoceneri, ecco nel dicembre '66 il primo avvenimento della Chiasso-Mendrisio e la sua continuazione fino a Grancia l'anno dopo; fino a Lamone nel '68 e a Rivera nel '73, che lasciava però ancora l'incubo, dapprima, di tutta la cantonale sul Ceneri, poi solo da Rivera a Robasacco, per l'apertura, nell'81, del tratto fino a Camorino, finché soltanto nell'84 con la galleria, l'eliminazione totale del passo. AI nord, invece, dopo l'attesa e benedetta circonvallazione di Bellinzona già nel '71, bisognò aspettare 6 anni per il primo tratto più settentrionale Ponte Sort - Airolo; fino all'80 per la congiunzione con Varenzo (mentre era diventata agibile la galleria del S. Gottardo) e ancora altri 3, 4, 5, 6 anni nella penosa attesa che fossero percorribili le tratte intermedie da Varenzo a Chiggiogna, da Iì a Giornico, poi fino a Biasca e da ultimo da Biasca a Gorduno […] »

Questo servizio televisivo di Romeo Zali, presentato da Marco Nessi, andò in onda il 3 dicembre 1969 nella trasmissione «Zig Zag». Mostra la situazione dei lavori sui cantieri dell'autostrada N2 alla fine degli anni Sessanta. Il servizio ricorda i 300 km di asfalto, ponti, viadotti e gallerie - compresa quella del San Gottardo, definita «il più grande cantiere del secolo». A causa della difficile morfologia del territorio sull'asse Nord Sud, la N2 risulta essere la via di comunicazione più complessa e costosa di tutta la rete nazionale.

* L'AUTOSTRADA -La N. 2 e la N. 13 nel Canton Ticino, Fotolitografie: Clichés Color Canobbio, Istituto grafico Casagrande, Edito dal Consiglio di Stato del Cantone Ticino, Bellinzona, 1986 (pp. 187).

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
Non ci sono ancora commenti!
12 aprile 2019
4,886 visualizzazioni
2 likes
0 preferiti
0 commenti
2 dossier
00:20:19
Già 2,416 documenti associati a 1960 - 1969

Dossier:

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
11,464
3,156
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.