Vallemaggia. La memoria ferita
Vallemaggia. La memoria ferita
Gioele Anni è l’autore di questo servizio andato in onda il 5 ottobre 2024 nel programma televisivo «Strada regina». Recuperare la vita, la quotidianità era l’unico pensiero per gli abitanti e le autorità dell’Alta Vallemaggia (e delle valli Bavona e Lavizzara), colpite nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 da una tremenda alluvione, che portò morte e distruzione. Ma ripartire voleva anche dire recuperare il prezioso patrimonio artistico e culturale, in particolare quello religioso, danneggiato o distrutto (come la Cappella degli Australiani (o D’Australia) di Mondada, spazzata via dalla frana di 300 mila metri cubi caduta nella vicina frazione di Fontana: la Madonna in legno è stata miracolosamente ritrovata nel fiume la mattina del 30 giugno, sfigurata.
Nei giorni in cui fu girato questo servizio, la statua della Madonna si trovava nella chiesa parrocchiale di Cavergno ed era già diventata simbolo di rinascita e di speranza per la comunità della valle. L’Associazione per la Protezione del patrimonio artistico e architettonico della Vallemaggia (APAV) con l’aiuto della Protezione civile era anch’essa all’opera, effettuando un censimento. L’ufficio del Beni culturali del Canton Ticino tiene traccia del nostro patrimonio culturale storico, ma ricostruire un bene culturale andato distrutto esattamente come esso era e, in questo caso specifico, dove esso era, è un’operazione improba, se non impraticabile. Il 6 luglio 2024, anche l’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano Alain De Raemy visitò le zone colpite, incontrando la popolazione e celebrando una Messa nella chiesa di Peccia.

L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.