Tita Carloni parla dell’opera di Giovanni Genucchi
Tita Carloni parla dell’opera di Giovanni Genucchi
Nato a Bruxelles il 10 aprile 1904 e morto a Castro il 3 ottobre 1979, Giovanni Genucchi è stato scultore, pittore e intagliatore. Nella capitale belga, dove i genitori erano emigrati, l'artista visse solo due anni, perché venne riportato in patria e affidato al nonno materno residente a Marolta, in Valle di Blenio. Claudio Guarda ha scritto una bella voce dedicata all'artista in «SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera»; mentre è di Paul Werner Blendinger la voce del Dizionario storico della Svizzera, in cui si legge che Genucchi «si formò da autodidatta come intagliatore in legno. Dal 1923 al 1925 lavorò a Bruxelles presso uno scultore in legno. Rientrato nel Ticino, visse come artigiano-scultore dal 1925 a Castro e dal 1935 a Barbengo. Tra il 1937 al 1949, anni in cui ebbe uno studio a Bellinzona, elaborò un linguaggio personale. Rientrato a Castro nel 1949, dovette alternare all'attività artistica quella contadina; dal 1954 al 1960 fu insegnante di disegno. Nel decennio 1960-70 ottenne i primi riconoscimenti pubblici. Tema centrale della sua opera, che fonde antico e moderno, è la figura femminile, contraddistinta da forme essenziali e da una morbida plasticità, portata alle soglie dell'astrazione.»
In questo servizio della trasmissione televisiva «Eclettica», andato in onda il 13 gennaio 2001, l'architetto Tita Carloni ricorda l'opera dello scultore bleniese, soffermandosi in particolare sull'altare, da lui realizzato, per la chiesa parrocchiale di Brissago.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.