Il ritorno di Mosè
Il ritorno di Mosè
«Se vuoi vivere degnamente», scrive il bleniese Mosè Bertoni in una lettera al figlio Guglielmo Tell, «non preoccuparti della riconoscenza degli uomini: non l'avrai mai.» Forse fu cattivo profeta, poiché - quando andò in onda, il 20 ottobre 1989, questo documentario di Leandro Manfrini -un grande riconoscimento postumo gli stava per arrivare con la creazione di un Centro di studi, che la Svizzera intendeva costruire in Paraguay, sulla sponda del Paranà, dove Mosè visse e operò per 30 anni. Un Paese da sempre ai margini della storia che conta, ai margini delle preoccupazioni internazionali, ai margini dell'informazione. Un Paese amato profondamente da Mosè Bertoni nonostante le avversità naturali, le incomprensioni degli uomini e i disastri della politica (che Mosè odiava).
Per una introduzione alla biografia e all'opera di Mosè Bertoni, rimandiamo al sito web www.mosebertoni.ch curato dagli storici Danilo Baratti e Patrizia Candolfi, dove si possono leggere ampie sezioni della versione preparatoria, in italiano, del loro libro Vida y obra del sabio Bertoni. Moisés Santiago Bertoni (1856-1929). Un naturalista suizo en Paraguay, pubblicato ad Asunción nel 1999 da Helvetas.
Danilo Baratti è anche l'autore della voce dedicata a Mosè Bertoni nelle pagine del Dizionario storico della Svizzera.

Per una storia collettiva della Svizzera italiana
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.