Il pittore Massimo Cavalli
Il pittore Massimo Cavalli
Pittore, incisore e insegnante nato a nel 1930 a Locarno e morto nel 2017 a Massagno, Massimo Cavalli si diplomò all'Accademia di Brera a Milano nel 1954. Tra il 1960 e il 1961, ospite dell'Istituto svizzero, fu a Roma, dove conobbe Mafai, Leoncillo e l'incisore Ciarrocchi. Dal 1962, quando ebbe uno studio a Milano che mantenne fino al 1980, la sua attività si svolse tra la capitale lombarda e il Ticino. A Milano conobbe e frequentò i colleghi Della Torre, Olivieri, Vago, Lavagnino, Repetto e Gianfranco Fasce.. Pittore e incisore, realizzò anche pitture murali e fornito disegni per mosaici, vetrate e per un arazzo. Il percorso espositivo degli anni milanesi registra le significative tappe alla Galleria Annunciata (1963) e alla Galleria del Milione (1967); poi alla Galleria Bergamini (1993), di Torino, Franco Masoero Edizioni d'arte (1993) e quella presso il Cabinet des estampes al Museo Jenish di Vevey nel 1996. Insegnante di incisione al Centro scolastico industrie artistiche (CSIA) a Lugano dal 1974 al '92, nel 1990 Massimo Cavalli fu nominato membro della Commissione cantonale delle belle arti. Vive e lavora a Lugano-Massagno.
Il critico d'arte Matteo Bianchi è l'autore della voce che al pittore ticinese dedica «SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera», dove si legge: «Capacità di sintesi e controllo mentale esercitati sull'immagine corrispondono a un'attitudine specifica della poetica di Cavalli, pittore-incisore bilingue. Il percorso resistente compiuto dall'artista, teso alla lucida definizione dell'immagine nel solco informale, si riassume in una risposta colta alla vitalità dell'istinto. Padronanza dello stile e controllo dell'emozione conferiscono un'originale tenuta all'immagine approntata dall'artista in linea evolutiva.»
Realizzato da Paul Lehner e Mario Barzagnbini, andato in onda il 7 novembre 1969, questo servizio fu realizzato a Milano (ma con riprese anche in Vallemaggia) per il programma televisivo «Misure» prodotto da Sergio Genni.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.