Le informazioni di membri e visitatori sono analizzate in modo anonimo per fornire il miglior servizio possibile e rispondere a tutte le esigenze. Questo sito utilizza anche dei cookies, ad esempio per analizzare il traffico. Puoi specificare le condizioni di archiviazione e accesso ai cookies nel tuo browser. Per saperne di più.
È online la nuova piattaforma nazionale: historiaHelvetica.ch

Dal Ticino rurale a quello del terziario - Demografia

3 maggio 1967
RSI Radiotelevisione svizzera di lingua italiana

Si può affermare che la popolazione ticinese sia passata in circa due generazioni dal mondo agricolo e dall'insediamento rurale, all'inurbamento e alle attività del terziario. Nei decenni di forte crescita e di rapida modernizzazione, ossia dal 1960 circa, si costata una tendenza alla concentrazione geografica della popolazione, con spopolamento delle valli e crescita dei comuni di periferia intorno ai centri e lungo le vie di comunicazione. L'aumento demografico è dovuto soprattutto all'immigrazione, mentre la popolazione autoctona tende ad invecchiare. Osservando l'evoluzione della popolazione attiva dal 1950, si notano il calo continuo del settore primario (agricoltura e allevamento), la diminuzione del secondario (industria, artigianato, edilizia) a partire dal 1970, con la parallela forte crescita del terziario (o servizi), che comprende il commercio, la ristorazione e gli alberghi, le attività bancarie, fiduciarie e assicurative, i trasporti e le comunicazioni, l'amministrazione pubblica, servizi pubblici e sociali di vario genere. I contadini diminuiscono, sia per le precarie condizioni di lavoro sia per lo scarso reddito, mentre il settore secondario tende a concentrarsi in quelle aree che possono facilmente far ricorso alla manodopera frontaliera.

La terziarizzazione è un fenomeno generale dell'economia postindustriale, che assume in Ticino connotazioni particolari. Si nota una forte crescita del settore bancario e fiduciario, un'espansione delle attività statali e parastatali (amministrazione, scuola, sanità, ecc.), un aumento dei servizi legati al turismo e allo svago. Nel 1990, con il 73% della popolazione attiva occupata nei servizi, il Ticino era uno dei cantoni più terziarizzati della Svizzera. Quello dei servizi sembra l'unico settore che possa contribuire allo sviluppo e all'identità regionali, a condizione di promuovere attività terziarie in grado di far crescere l'economia, quali il turismo, la ricerca, la consulenza e l'intermediazione.

Indicizzazione delle sequenze:

0'01''-5'08'' Evoluzione demografica crescita economica e presenza allogena

9'36''-16'01'' Evoluzione demografica e squilibri regionali

16'02''-21'06'' La concentrazione geografica della popolazione: un fenomeno irreversibile

Questo servizio di Antonio Riva andò in onda il 3 maggio 1967 nella trasmissione "Prisma". Ne sono argomento alcuni aspetti caratterizzanti l'evoluzione demografica del Ticino dal 1850 al 1960: fino alla Seconda Guerra Mondiale nulla di particolare, dal 1950 in poi si registra un netto aumento dovuto al "boom economico" degli ultimi due decenni. La popolazione aumenta di 20 mila unità, grazie soprattutto all'arrivo di numerosi stranieri dai Paesi europei confinanti. Altro fenomeno di grande importanza è lo spostamento della popolazione dalle regioni periferiche verso i grandi centri urbani. Parlano: Torti: pres Commissione programmazione economica; Foletti: padre di 11 figli; Lafranchi: dir Scuole elementari Giubiasco; P. Bignasca: pres Lega comuni rurali; E. Patocchi: studioso di demografia.

Devi essere registrato in per poter aggiungere un commento
Non ci sono ancora commenti!
28 marzo 2017
1,902 visualizzazioni
0 likes
0 preferiti
0 commenti
4 dossier
00:20:06

Le nostre vite: un secolo di storia degli svizzeri attraverso le loro immagini

La rete:
Sponsor:
10,880
3,033
© 2024 di FONSART. Tutti i diritti riservati. Sviluppato da High on Pixels.