Le ragioni delle manifestazioni giovanili
Le ragioni delle manifestazioni giovanili
Mentre - nei primi mesi del '68 - i movimenti giovanili occupavano le piazze, la TSI di allora sentiva la necessità non solo d'informare su quanto stava un po' ovunque accadendo, ma anche di fornire spunti di riflessione e approfondimenti. È con questa intenzione che Bixio Candolfi, produttore di «Enciclopedia TV», fece preparare questo documentario intitolato Manifestazioni giovanili, che andò in onda il 22 aprile 1968.
Il documentario prova a rispondere alla domanda: «Come si forma il giudizio politico nelle giovani generazioni?»
La risposta è articolata in quattro parti:
- I problemi politici sono molto più sentiti dai giovani fuggiti da Berlino Est, dove l'influenza del partito è molto rigida anche a livello scolastico. I giovani di Berlino Ovest sembrano essere più superficiali e si occupano poco di politica, anche se sono molto importanti il sentimento nazionale e la libertà che possono sfociare in manifestazioni di protesta. Comunque la gioventù tedesca, rispetto alla generazione precedente, è priva di ideali, scettica, razionale e senza illusioni.
- A Cuba vige lo strettissimo vincolo tra senso di emancipazione individuale e volontà di messaggio universale e questo nesso costituisce il vero e proprio impegno politico, mentre all'insegnamento viene dato un carattere politico (i giovani studiano le lingue straniere attraverso gli articoli di giornale del partito comunista).
- La partecipazione politica è un risultato raggiunto nelle manifestazioni studentesche in Spagna, che esprimono una sostanziale concatenazione tra rivendicazione universitaria e protesta politica; mentre le proteste a Lovanio, in Belgio, hanno portato alla caduta del governo.
- Le manifestazioni contro la Guerra in Vietnam unificano diverse contestazioni, quella della politica di potenza, quella della inumanità della violenza, quella della disuguaglianza internazionale.
Gli intervistati sono Christine, giovane di Berlino Est fuggita nel 1964 a Berlino Ovest; Peter Brandt, figlio di Willy Brandt, arrestato dalla polizia come leader di una protesta; Federico Guglielmo Di Prussia, pronipote di Guglielmo II di Prussia; e Jean Jacques, docente svizzero a Cuba, sostenitore della Rivoluzione Cubana.
L’Archivio della memoria di Stabio è nato nel 2010, grazie allo stimolo di un gruppo di appassionati di storia e cultura con lo scopo di raccogliere le testimonianze dei diretti protagonisti della vita quotidiana del paese, prima che si attuasse il turbinio di innovazioni che lo hanno cosὶ profondamente modificato.